Con i capelli rossi il rischio di cancro alla prostata è minore
La ragione è ancora da chiarire, ma il dato schiacciante: il tumore ha un'incidenza ridotta del 54%
Di loro si sa che sono associati ad un maggior rischio di tumore alla pelle e a una maggiore sensibilità al dolore e al freddo, ma oggi, finalmente, è stato scoperto che avere i capelli rossi può portare anche a dei vantaggi per la salute. Infatti secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Cancer gli uomini che sfoggiano una chioma rossa naturale hanno il 54% di probabilità in meno di sviluppare un cancro alla prostata.
Autori dello studio sono i ricercatori del Finland’s National Institute for Health and Medicine di Helsinki e dell’US National Cancer Institute, che hanno analizzato i dati relativi a 20 mila uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni che sono stati coinvolti in uno studio a lungo termine sulla salute agli inizi degli anni ’80. Fra le informazioni a disposizione era incluso anche il colore dei capelli dei partecipanti a vent’anni, fatto che ha permesso di scoprire l’associazione tra i capelli rossi e la ridotta incidenza del cancro alla prostata.
Per il momento nulla è certo circa le regioni alla base di questa associazione. I ricercatori ipotizzano che a giocare un qualche ruolo possa essere MC1R (melanocortin-1-receptor), il gene che conferisce il colore rosso ai capelli e già ritenuto responsabile della maggiore sensibilità di chi ha i capelli rossi al dolore e al freddo. Infatti MCR1 sembra controllare almeno in parte anche la soglia del dolore.
Non è, però, nemmeno da escludere che MCR1 non sia direttamente responsabile della protezione dal cancro alla prostata e che regoli altri meccanismi che, in ultimo, portano a questi vantaggi. Infine, ad entrare in gioco potrebbero essere altri geni, magari sempre associati alla pigmentazione, o l’esposizione alla luce solare e i livelli di vitamina D. Questi ultimi, infatti, dipendono anche da caratteristiche associate alla pigmentazione, mentre l’esposizione alla luce solare è stata associata a una diminuzione dell’incidenza del cancro alla prostata che potrebbe essere legata proprio ai livelli di vitamina D.
Via | Daily Mail
Foto | da Flickr di dada2005