
Pensione anticipata per chi ha questa patologia, non tutti lo sanno (benessereblog.it)
Andare in pensione è sempre più difficile. Chi ha questa patologia, però, può anticiparla anche se nessuno lo dice: ecco come.
Negli ultimi anni, l’età pensionabile è diventata un argomento sempre più discusso e, per molti lavoratori, un traguardo che si allontana sempre di più. Le riforme previdenziali hanno progressivamente innalzato i requisiti anagrafici e contributivi, rendendo il percorso verso la pensione sempre più complesso e frustrante.
Se un tempo il ritiro dal mondo del lavoro era un passaggio naturale attorno ai 60 anni, oggi la soglia si è spostata ben oltre, con la prospettiva di lavorare fino a 67 anni e, per alcuni, persino oltre. Questa situazione ha generato non poche difficoltà, soprattutto per chi svolge mansioni usuranti o convive con patologie croniche.
La pensione anticipata per chi ha questa patologia
Non tutti sanno che esistono delle tutele particolari per i lavoratori affetti da malattie invalidanti. A seconda della gravità della patologia e del grado di invalidità riconosciuto, si può accedere a diversi strumenti previdenziali che permettono di uscire dal mondo del lavoro in anticipo rispetto ai normali requisiti.
Tra le misure più importanti c’è l’Ape Sociale. Un’indennità che consente ai lavoratori con almeno 63 anni di età e in condizioni di difficoltà di ottenere un assegno fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Inoltre, chi ha un’invalidità certificata pari o superiore al 74% può richiedere l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità lavorativa, a seconda del livello di compromissione delle capacità lavorative.

Una delle patologie che può dare diritto a questi benefici è il diabete. Sebbene molte persone riescano a convivere con questa malattia senza particolari problemi, in alcuni casi il diabete può comportare gravi complicazioni che incidono pesantemente sulla qualità della vita e sulla capacità di lavorare.
Chi soffre di diabete mellito può ottenere il riconoscimento di un’invalidità civile con percentuali variabili in base alla gravità della patologia e alle eventuali complicanze. Se l’invalidità riconosciuta è pari o superiore al 74%, si può accedere a una serie di prestazioni previdenziali, tra cui la pensione anticipata, l’Ape Sociale o l’assegno ordinario di invalidità.
Queste misure rappresentano una boccata d’ossigeno per chi, a causa della malattia, non è più in grado di sostenere un ritmo lavorativo intenso fino all’età pensionabile ordinaria. Per accedere ai benefici, è fondamentale sottoporsi a una visita medico-legale e presentare la documentazione necessaria all’INPS, che valuterà caso per caso il diritto alle agevolazioni. E’ sempre opportuno. dunque, restare informati e chiedere per poter beneficiare di quei diritti che ci spettano che, forse, neanche conosciamo.