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Alla prima prova dell’ultimo concorso regionale per infermieri, indetto dall’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) il 21 marzo 2025, solo 367 dei 570 candidati iscritti si sono presentati, a fronte di 355 posti disponibili. La notizia, riportata dal quotidiano Il Piccolo, ha sollevato le critiche del sindacato Uil, che ha espresso preoccupazione per la situazione.
Critiche sul numero di candidati
Stefano Bressan, segretario della Uil Fpl Fvg, ha dichiarato che, considerando i candidati che potrebbero non superare le prove e quelli già assunti a tempo determinato, si stima che il numero reale di infermieri disponibili non supererà i 250. Secondo Bressan, questa cifra potrebbe essere già ottimistica. Il sindacato ha evidenziato che i posti messi a bando sono “drammaticamente insufficienti” per affrontare le carenze strutturali del sistema sanitario regionale. Dieci anni fa, per un numero simile di posti, si sarebbero presentati oltre tremila candidati. Il segretario ha avvertito che il trend attuale potrebbe peggiorare ulteriormente, affermando che “non si coprirà nemmeno la metà dei posti, il sistema potrà tenere per due o tre anni; cinque al massimo”.
Cause della crisi nel settore
Le problematiche legate al reclutamento degli infermieri sono attribuibili sia al calo demografico che alla scarsa attrattività della professione. Bressan ha suggerito che è necessario rendere il lavoro di infermiere più interessante attraverso “incentivi economici, politiche di welfare aziendale e premialità diverse”. Inoltre, ha proposto di cercare professionisti anche nelle regioni del Sud, dove i numeri di partecipazione ai concorsi sono ancora elevati.
In Friuli Venezia Giulia, attualmente ci sono circa 10.000 infermieri iscritti agli ordini professionali, ma il fabbisogno reale sarebbe significativamente più alto. Questa disparità mette in evidenza la necessità di rivedere le strategie di reclutamento e incentivazione per attrarre nuovi professionisti nel settore.
La posizione di Arcs
Dall’altra parte, la direzione di Arcs ha risposto alle critiche affermando che il concorso non può essere considerato un fallimento. Hanno sottolineato che il numero di candidati presenti è superiore a quello che si registra normalmente nelle prove concorsuali. Inoltre, hanno dichiarato che sono in fase di studio “una incentivazione” per il personale infermieristico, cercando di affrontare le problematiche sollevate dai sindacati e migliorare la situazione nel settore sanitario regionale.