Benessereblog Salute Coronavirus, arrivati in Italia medici e infermieri cinesi con 17 tonnellate di materiale sanitario

Coronavirus, arrivati in Italia medici e infermieri cinesi con 17 tonnellate di materiale sanitario

Sono arrivati in Italia 12 medici e infermieri cinesi per aiutarci a fronteggiare l'emergenza Coronavirus, hanno portato 17 tonnellate di materiale sanitario come mascherine e respiratori polmonari.

Coronavirus, arrivati in Italia medici e infermieri cinesi con 17 tonnellate di materiale sanitario

L’emergenza Coronavirus in Italia sta diventando molto seria, il materiale sanitario si sta esaurendo e in Lombardia sono già morti 13 medici che hanno contratto il virus. Dalla Cina sono arrivati a Milano 12 persone, tra medici e infermieri, per aiutare il nostro Paese a fronteggiare l’epidemia da Covid-19. La Cina si sta rivelando davvero preziosa, loro ci sono passati prima di noie adesso stanno offrendo il loro aiuto per darci una mano.

Partiti da Shanghai e arrivati all’aeroporto di Malpensa, medici e infermieri cinesi hanno portato con loro 400mila mascherine, ventilatori e altra strumentazione medica per un totale di 17 tonnellate di materiale. Materiale prezioso e utile che darà un po’ di sollievo agli ospedali che sono al collasso, come quelli di Bergamo e Brescia.

Il personale sanitario cinese è stato accolto in aeroporto dal vicepresidente della regione Lombardia Fabrizio Sala con uno striscione su cui era scritta la bellissima citazione di Seneca: “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”.

Gli italiani si stanno impegnando moltissimo per evitare il contagio del Coronavirus, ma purtroppo c’è una piccola minoranza che non ha ancora compreso la gravità della situazione e che forse pensa di essere immune da un virus che invece non guarda in faccia nessuno.

Il vicepresidente della Croce Rossa cinese, Sun Shuopeng, che ha gestito direttamente l’emergenza a Wuhan, ha dichiarato: [quote layout=”big” cite=”Sun Shuopeng]“Bisogna fermare tutte le attività economiche, tutti devono stare a casa, tutti devono dare il loro contributo. Qui non avete misure abbastanza severe, c’è gente in strada, i trasporti pubblici funzionano, avete persone negli hotel, non mettete le maschere. A Wuhan gli ospedali hanno potuto iniziare a trattare i pazienti e ridurre il numero delle persone ammalate un mese dopo aver adottato il blocco completo. Se vengono aumentate le misure di quarantena è più facile trovare le persone esposte che possono avere un trattamento migliore”.
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Via | repubblica

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