Coronavirus, è emergenza nei centri di quarantena in Zimbabwe
Coronavirus in Zimbabwe: la situazione è allarmante nei Centri di quarantena.
Coronavirus in Zimbabwe: la situazione è sempre più allarmante, soprattutto nei centri di quarantena. A renderlo noto sono i membri dell’organizzazione Azione contro la Fame, che attraverso un comunicato fanno sapere che nei centri dello Zimbabwe stanno nascendo veri e propri focolai di Coronavirus. Tutto ciò a causa delle lacune che riguardano l’accesso all’acqua pulita, ai servizi di igiene e ai dispositivi di protezione.
Nonostante sia stato imposto un blocco prolungato in tutto il Paese che limita gli spostamenti e che ha portato alla chiusura delle frontiere, la situazione è tutt’altro che sotto controllo nello Zimbabwe. Per i cittadini che tornano in Patria, e che dovrebbero essere sottoposti ai test, si registrano ritardi nelle analisi che non fanno che aumentare la diffusione del contagio. A causa della mancanza di kit disponibili il primo test viene spesso somministrato molti giorni dopo l’arrivo, con i rimpatriati che vengono esposti a un alto rischio di infettarsi. In molti casi, tra l’altro, i risultati dei test non arrivano neanche, e ciò fa si che coloro che devono rimanere nei centri di quarantena si trovino a contatto con persone positive, e che si ammalino a loro volta.
In data 8 luglio, in Zimbabwe, erano 885 i casi confermati di Covid-19, di cui circa l’80% segnalati all’interno dei centri di quarantena. Il numero è aumentato drasticamente nelle ultime due settimane (2.034): i centri di quarantena hanno aumentato, piuttosto che limitato, la diffusione della malattia,
ha fatto sapere Ariane Luff, direttore Paese di Azione contro la Fame in Zimbabwe. Ad aggravare la situazione vi è la carenza di scorte d’acqua, insufficienti persino per il corretto lavaggio delle mani. Come se tutto ciò non bastasse, arrivano sempre più numerose le segnalazioni di rimpatriati che entrano illegalmente nel Paese per sfuggire alla quarantena, aumentando così in maniera significativa il tasso di contagio fra la popolazione. Per arginare la situazione è fondamentale una risposta coordinata e globale, che possa riportare alla normalità i centri di quarantena e permettere ai volontari di lavorare per limitare la diffusione del virus.