Coronavirus e nuoto: il virus non resiste oltre i 30 secondi in piscina
Coronavirus e nuoto, quanto resiste il virus in piscina? Secondo un recente studio non sopravvive più di 20-30 secondi.
Coronavirus e nuoto, in vista delle riaperture delle piscine giustamente c’è chi si chiede quanto possa resistere il virus nell’acqua con cloro. E secondo un recente studio non potrebbe sopravvivere più di 20-30 secondi. Rendendo questa attività sportiva decisamente sicura per chi vuole ricominciare a praticarla dopo un lungo stop causato dalle restrizioni imposte per arginare l’emergenza sanitarie. Le piscine, dunque, potrebbero essere un luogo sicuro.
Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Coronavirus e già direttore dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), spiega quali sono i possibili rischi di contagio da Sars-Cov-2 nelle piscine, rassicurando tutti quanti:
C’è uno studio norvegese, che segue osservazioni già fatte, in cui sembra proprio che il virus non resista oltre 20-30 secondi sulla superficie dell’acqua mentre si nuota per via del cloro. Quindi l’effetto sembra veramente confermato.
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Coronavirus e nuoto, cosa succede in vasca
Diversi studi hanno confermato che il prodotto usato per disinfettare le piscine può annientare il Coronavirus. Il cloro può disattivare il virus in modo efficace e anche molto velocemente, in soli 30 secondi. La ricerca precedente dell’Imperial College di Londra aveva dimostrato che una concentrazione di cloro di 1,5 milligrammi per litro e un indice di acidità compreso tra 7 e 7,2 possono abbassare l’infettività del virus di più di mille volti, in mezzo minuto.
In merito alla questione, il sito del Ministero della Salute, ha sottolineato che non ci sono prove che il virus si possa diffondere attraverso l’uso di piscine e vasche idromassaggio. E consiglia comunque di “assicurarsi del corretto funzionamento ed effettuare un’adeguata manutenzione e disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine e di vasche idromassaggio“. Ricordandosi sempre di mantenere la distanza di un metro tra una persona e l’altra, visto che la trasmissione avviene tramite le goccioline respiratorie.
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Via | Ansa