
Closeup on unhappy modern 30 years old male in shirt and blue jeans with medical face mask checking body fat by grabbing stomach. Unhappy with weight gain on coronavirus quarantine concept (Closeup on unhappy modern 30 years old male in shirt and blue
Un sovrappeso importante è associato soprattutto a malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, ma un fisico con un indice di massa corporea o BMI superiore a 30, potrebbe essere più a rischio anche in caso di infezione da Covid-19, con una maggiore incidenza di ricovero in terapia intensiva, ma non solo.
Da una ricerca basata su dati internazionali, chi soffre di obesità avrebbe il 48% di probabilità in più di morire per Coronavirus, ma anche di rilevare una minore efficacia contro il virus da parte di un eventuale vaccino somministrato.
A dirlo è un nuovo studio basato su report provenienti da Cina, Stati Uniti, Italia e Inghilterra, dove la ricerca sul Covid e il monitoraggio dell’infezione, dal punto di vista di sintomi, cure sperimentali ed effetti a lungo termine della malattia, sono diventati un argomento particolarmente caldo.
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I dati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Obesity Reviews e hanno mostrato come le probabilità di un ricovero ospedaliero e di complicanze da Sars-Cov2, fossero del 113% maggiori per un soggetto obeso rispetto ad uno in salute e con un BMI normale.
Le percentuali sono allarmanti e parlano chiaro. Le persone obese corrono un rischio maggiore del 47% di finire in terapia intensiva, ma soprattutto il 48% di possibilità in più di morire a causa del Covid. Il motivo di questa correlazione è spiegato dal dottor Barry Popkin, della UNC Gillings Global School of Public Health e responsabile della ricerca in questione.
Secondo il medico, l’obesità si lega a condizioni mediche sottostanti come malattie cardiache e diabete, ma anche insulino resistenza e cambiamenti metabolici che rendono più difficile per il corpo combattere le infezioni. Si sommano a questo anche ulteriori disturbi che mettono i pazienti obesi in una condizione di maggiore rischio per la salute, come sostenuto dalla dottoressa Melinda Beck:
[quote layout=”big” cite=”Dr. Melinda Beck]Gli individui con obesità hanno anche maggiori probabilità di sperimentare disturbi fisici che rendono più difficile combattere questa malattia, come l’apnea notturna, che aumenta l’ipertensione polmonare, o un indice di massa corporea che, in un ambiente ospedaliero, aumenta le difficoltà ad intubare[/quote]
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Per quanto riguarda i vaccini, anche in questo caso i pazienti affetti da obesità, hanno molto da perdere a causa della propria condizione difficile:
[quote layout=”big” cite=”Dr. Barry Popkin]Sappiamo che un vaccino per il Covid avrà un effetto positivo anche sulle persone obese, ma sospettiamo, da tutta la nostra conoscenza dei test sul vaccino Sars e sul vaccino antinfluenzale, che possa risultare anche meno efficace[/quote]
Questo studio, nato da una collaborazione tra l’Università della Carolina del Nord (UNC), il Consiglio saudita per la salute e la Banca mondiale, mira a fare pressione sui governi mondiali per attivarsi in modo più efficace nel contrasto dell’obesità e del sovrappeso. Ad oggi causa di scarsa qualità della vita per chi ne è affetto, ma anche un enorme costo per i sistemi sanitari nazionali.
L’obesità resta, nel nostro mondo occidentale, una delle maggiori cause di accorciamento dell’aspettativa di vita a causa di ictus, infarto, complicanze da diabete di tipo 2. In Messico e in Ungheria, una tassazione imponente sul cibo e le bevande spazzatura ha ridotto di molto il problema, ma in alcune aree del mondo è essenziale agire su più fronti per avere risultati duraturi.
Un incentivo in più deriva dagli esiti dello studio di cui abbiamo parlato. Un BMI sano non solo aiuta a vivere meglio e di più, ma diminuirebbe anche i rischi per la salute da Coronavirus. Sottovalutare questi dati è da superficiali, speriamo che i governi lo comprendano.
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