Coronavirus, al Gemelli psicologi e psichiatri per supportare il personale sanitario
L’emergenza che il mondo sta affrontando grava soprattutto sulle spalle di medici e infermieri. Per aiutarli, psichiatri e psicologi del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs offrono il loro sostegno.
L’emergenza Coronavirus sta chiedendo il massimo sforzo ai medici e agli operatori sanitari, che ogni giorno lavorano fino al limite delle loro forze per riuscire a salvare le persone affette da Covid-19 che combattono in terapia intensiva. In Italia, dal giorno del primo contagio sono stati più di 50 i medici che hanno perso la vita. Spesso molte persone dimenticano che, anche se indossano un camice bianco e salvano vite, si tratta sempre e comunque di persone con le loro debolezze e le loro paure.
Proprio per fornire il massimo sostegno ai dottori e al personale sanitario, psichiatri e psicologi del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs hanno offerto il loro aiuto, inaugurando due progetti. Il primo consiste in una linea telefonica attiva 7 giorni su 7, dalle ore 9 alle 18, che potrà essere utilizzata dagli operatori che sentono la necessità di parlare e trovare un conforto. Il numero di telefono è 342 3242015, e a questo si aggiunge anche l’indirizzo email resilienzaCovid19@policlinicogemelli.it.
Il secondo progetto, chiamato “Non sei solo“, è stato ideato dal Servizio di Psicologia Clinica del Gemelli, ed è anch’esso volto a supportare il personale sanitario del Policlinico.
Particolarmente a rischio di burnout in questo momento sono gli operatori sanitari, sottoposti non solo allo stress crescente del lavoro quotidiano, ma anche alle restrizioni della libertà personale imposte al resto della popolazione. E’ fondamentale che medici e infermieri, oltre a essere protetti adeguatamente dal contagio, siano anche tutelati nel loro equilibrio psichico
ha fatto sapere il policlinico attraverso una nota. Proprio le sofferenze e la stanchezza emotiva e fisica cui stanno andando incontro i medici nel nostro Paese dovrebbero spingere a rivedere le proprie idee tutti coloro che continuano “furbamente” a infischiarsene delle regole ed escono da casa mettendo a rischio la propria salute e quella dell’intera comunità.
via | Ansa
Foto di Christo Anestev da Pixabay