Coronavirus, in Germania app di tracciamento scaricata 18 milioni di volte
In Germania l'app di tracciamento per il Coronavirus è stata scaricata 18 milioni di volte. In Italia siamo fermi a 6 milioni.
In Germania l’applicazione tedesca dedicata al tracciamento dei casi di Coronavirus è stata scaricata 18 milioni di volte. In Europa è sicuramente l’app con il maggior successo e il maggior numero di download, almeno secondo quanto riportato da Jens Spahn, il Ministro della Salute tedesco, in occasione della presentazione di un bilancio pubblico sui 100 giorni dall’entrata in funzione di questo sistema di tracciamento digitali dei possibili casi di contagio da Sars-Cov-2.
L’applicazione non è disponibile nella sola lingua tedesca. È stata infatti tradotta in sei differenti lingue, quelle più parlate in Germania: è disponibile in tedesco, in inglese, in turco, in rumeno, in bulgaro, in polacco. Ma si sta lavorando alla traduzione anche nelle lingue francese e russo dell’applicazione tedesca che serve a lanciare l’allarme su possibili casi di contagio da infezione da nuovo Coronavirus.
L’app è stata scaricata oltre 18 milioni di volte ed è l’app di allarme di maggior successo in Europa. Oltre 1,5 milioni di risultati dei test sono stati comunicati attraverso l’app. La rete è di aiuto ed è efficace.
Queste le parole del ministro tedesco in merito al successo dell’applicazione di tracciamento dei contagi. La Germania oggi in prima linea per poter rendere concreta una soluzione europea e una rete europea, come aggiunto dal ministro per l’Ufficio di cancelleria Helge Braun.
L’app Immuni in Italia scaricata 6 milioni di volte
Per l’app Immuni creata dal ministero della Salute italiano, invece, è stata scaricata solo 6 milioni di volte. Un terzo dei download della corrispettiva tedesca. Anzi, per la precisione i download sono a quota 5,5 milioni, 9,9 per cento della popolazione. E al 14% del numero di cellulari. Gli ultimi dati parlano di sette potenziali focolai che sono stati bloccati dall’applicazione Made in Italy.
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Via | Ansa