Coronavirus, guarito il paziente italiano: il giovane ricercatore negativo a tutti i test, dimissioni oggi
È stato dichiarato “sostanzialmente guarito” il ricercatore ventinovenne ricoverato allo Spallanzani di Roma a causa di un contagio da Coronavirus.
Aggiornamenti in tempo reale sull’epidemia di Coronavirus in Italia.
Aggiornamento del 22 febbraio 2020: nella nuova conferenza stampa allo Spallanzani di Roma è stato detto che il ragazzo guarito sarà dimesso oggi. Il ricercatore italiano è ormai negativo al test.
Il ricercatore ventinovenne che si trova ricoverato allo Spallanzani di Roma perché infettato dal Coronavirus è stato dichiarato “sostanzialmente guarito”. A renderlo noto è stato lo stesso direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vaia, che spiega che il ricercatore è risultato «ripetutamente negativo» ai test per la presenza del virus.
Naturalmente il ragazzo rimarrà comunque sotto osservazione, ma si tratta senza dubbio di un’ottima notizia, accompagnata dagli ultimi aggiornamenti che riguardano la coppia di turisti cinesi, da alcune settimane ricoverati a causa del contagio da Covid-19.
La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di COVID – 19, continua a essere ricoverata nel nostro Istituto. Le condizioni cliniche della coppia sono migliorate, in maniera significativa quelle del maschio
fanno sapere i medici, che al momento si stanno prendendo cura di 68 pazienti sottoposti ai test, 63 dei quali sono risultati negativi e quindi rimandati a casa.
Coronavirus in Lombardia: il commento degli esperti
In merito ai recenti casi di Coronavirus registrati in Lombardia, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, ha invece fatto sapere che la situazione attuale porta il nostro Paese a una nuova fase:
Per la prima volta siamo passati da casi di importazione a casi di circolazione locale del virus.
Secondo gli esperti non è tuttavia ancora necessario elevare il livello di allarme in Italia al massimo, caso che si verificherebbe solo qualora dovessero essere segnalati molti casi autoctoni in varie parti d’Italia, come spiega il presidente della Società Malattie infettive e tropicali, Marcello Tavio.
A quel punto non vale più il criterio epidemiologico di contatto con una persona che ha avuto o ha il virus o è stata in un Paese ad alto rischio, perché chiunque potrebbe avere il virus, ma siamo ancora fuori da questo scenario.
via | Il Messaggero, Corriere
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