La speculazione intorno all’emergenza Coronavirus lascia senza parole gli italiani. Le mascherine FFP2 ed FFP3 (quelle idonee a ridurre il rischio di contagio da coronavirus) così come i prodotti igienizzanti per le mani come l’amuchina gel sono venduti a prezzi a dir poco esorbitanti, oltre che vergognosi, aggiungeremmo.
Una situazione che rispecchia ciò che sta accadendo in Italia in questo periodo, una psicosi che ha fatto aumentare in maniera esponenziale i prezzi di alcuni prodotti igienico-sanitari.
Su Amazon, uno degli shop più cliccati soprattutto in questo periodo, fino ad oggi era possibile trovare confezioni di Amuchina gel (che normalmente costano circa tre o quattro euro) a più di 25 euro. La stessa azienda ha però fatto sapere di non essere in alcun modo coinvolta in questo comportamento, e aggiunge che nei canali diretti di tutti i prodotti a marchio Amuchina il prezzo dei prodotti è rimasto invariato.
Ancora peggio per le mascherine protettive da viso, che prima del coronavirus erano vendute a meno di 10 centesimi di euro l’una, e oggi arrivano a costare su internet 1,8 euro, con un incremento di prezzo del +1700%
ha spiegato il Presidente del Codacons Carlo Rienzi.
Lo stesso colosso Amazon è intervenuto sulla questione, assicurando che la sua politica è quella di monitorare attivamente lo store, rimuovendo le offerte che violano le regole.
Rienzi aggiunge che quella messa in atto dai venditori è una vera e propria speculazione vergognosa, che potrebbe rappresentare un vero e proprio reato, che va dalla truffa all’aggiotaggio.
Per far fronte a questa situazione, l’associazione dei consumatori presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e alla Guardia di Finanza contro le speculazioni che si sono registrate negli ultimi giorni.
Per tale motivo presenteremo domani un esposto a Procura e Guardia di Finanza, chiedendo anche di oscurare le pagine di Amazon e di altri portali specializzati nelle vendite online nelle quali si pubblicizzano a prezzi abnormi prodotti legati al coronavirus. Se infatti i giganti dell’e-commerce non rimuovono autonomamente le pagine dove si realizzano le speculazioni, si rendendo complici per concorso nella truffa agli utenti.
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via | Tg24sky.it, Repubblica
Foto da Pixabay