Coronavirus, l’Oms dichiara emergenza globale
Per l'epidemia di Coronavirus partita dalla Cina l'Oms ha dichiarato l'emergenza globale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza globale per il Coronavirus. Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria mondiale, con un livello di allerta e di attenzione massimo in tutto il mondo. Nel giorno in cui i contagi accertati hanno superato gli 8mila casi, mentre le vittime sarebbero 170. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, in una riunione convocata d’urgenza con gli esperti a Ginevra spiega qual è la situazione al momento.
Ringraziando gli standard di risposta della Cina all’epidemia partita da Wuhan, il direttore ha sottolineato che i casi all’estero sono circoscritti: 98 in 18 paesi, senza alcuna vittima. Tutti i morti sono infatti stati registrati in Cina. Nonostante la situazione sia circoscritta e i numeri siano bassi, l’Oms ha deciso di aumentare l’allerta.
Se fino a poche ore fa il rischio era molto alto a livello locale e alto a livello regionale e internazionale, adesso l’emergenza diventa globale, al fine di “agire insieme per limitare ulteriormente la diffusione del virus”. Per questo motivo è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “un’emergenza sanitaria globale”.
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"For all of these reasons, I am declaring a public health emergency of international concern over the global outbreak of #2019nCoV."-@DrTedros
— World Health Organization (WHO) (@WHO) January 30, 2020
Tedros Adhanom Ghebreyesus ha anche sottolineato che in Cina sono state prese delle misure straordinarie per poter far fronte all’emergenza provocata dal virus 2019-nCoV, isolando il Coronavirus, sequenziandolo e condividendo i dati con il resto del mondo. Ma al momento non si può immaginare quanto sarà grande questa emergenza, per questo bisogna essere preparati.
Ora ci sono 98 casi in 18 paesi al di fuori della Cina, tra cui 8 casi di trasmissione da uomo a uomo in quattro Paesi: Germania, Giappone, Vietnam e Stati Uniti d’America. Non sappiamo che tipo di danno questo virus potrebbe fare se si diffondesse in un Paese con un sistema sanitario più debole. Dobbiamo agire ora per aiutare i Paesi a prepararsi a tale possibilità.
Il direttore invita tutti a condividere conoscenze, dati, esperienze.
L’unico modo per sconfiggere questa epidemia è che tutti i Paesi lavorino insieme in uno spirito di solidarietà e cooperazione. Siamo tutti insieme, e possiamo solo fermarlo insieme.
Via | Repubblica