Coronavirus, perché l’obesità raddoppia la mortalità
L'obesità raddoppia la mortalità nei pazienti Covid-19: Roberto Burioni spiega qual è il collegamento tra le due malattie.
L’obesità raddoppia la mortalità nei pazienti affetti da Covid-19. Qual è il collegamento tra le due malattie? Perché chi è obeso è maggiormente a rischio di complicazioni gravi per quello che riguarda l’infezione da coronavirus rispetto a chi, invece, non lo è? A spiegarcelo è la pagina Facebook Medical Facts di Roberto Burioni, riportando le parole di Alexis Elias Malavazos, responsabile del Servizio di nutrizione clinica e prevenzione cardiovascolare, Irccs Policlinico San Donato.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la gravità dell’infezione da Covid-19 aumenta nei pazienti che soffrono anche di obesità. Le ricerche sottolineano che in questi casi spesso bisogna ricorrere a cure acute, ricoveri nel reparto di terapia intensiva, ma anche intubazione e ventilazione meccanica. E purtroppo la malattia infettiva raddoppia anche la mortalità nei malati obesi ospedalizzati risultati positivi al Coronavirus.
Obesità, i rischi per la salute aumentano con gli anni
Perché l’obesità raddoppia la mortalità?
Alexis Elias Malavazos spiega:
L’obesità è caratterizzata da un’infiammazione sistemica di basso grado, quindi i pazienti affetti da obesità sono più suscettibili alle infezioni a causa di una ridotta risposta immunitaria agli agenti infettivi. Ne consegue una maggiore morbilità e mortalità associate alle infezioni. Inoltre, mostrano una ridotta risposta immunitaria alle vaccinazioni e al trattamento antimicrobico. Il tessuto adiposo che si accumula a livello dell’addome è considerato il principale responsabile delle malattie infiammatorie dell’obesità, che possono essere associate a una maggiore morbilità nelle malattie infettive.
Nel caso di Covid-19, il paziente obeso, in particolare affetto da obesità addominale, può incappare in un rischio maggiore di complicanze cardiache e di complicanze polmonari legate alla patologia. Perché il grado di infiammazione in queste persone è già lieve e cronico e l’infezione da Sars-Cov-2 aumenta il processo infiammatorio diventando severo.
Non è un fenomeno che interessa solo i pazienti adulti o anziani, ma riguarda anche i pazienti giovani. Per questo, è necessario identificare i soggetti a maggior rischio e porre ancora maggior attenzione all’obesità, una vera e propria malattia che porta con sé gravi conseguenze in campo cardiologico e cardio-metabolico, come ipertensione arteriosa e diabete.
Via | Facebook