Corri che ti passa: l’attività fisica riduce la voglia di junk food
Correre aumenta la preferenza verso cibi più salutari, riducendo così i rischi corsi dalla salute
I benefici dell’attività fisica sono indiscutibili: aiuta a mantenere il giusto peso, favorisce la buona salute cardiovascolare e fa bene anche allo spirito, aiutando a contrastare lo stress. Oggi un nuovo studio svela che fra i meccanismi che consentono all’esercizio di proteggere la salute ce n’è anche uno piuttosto curioso. Correre, infatti, riduce la voglia di junk food, quel cibo spazzatura che più che apportare nutrienti fornisce sostanze dannose per l’organismo.
Lo studio, pubblicato sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition, è stato guidato da Daniel Crabtree dell’Università di Aberdeen (Regno Unito), che insieme ai colleghi hanno coinvolto 15 uomini in buono stato di salute in due esperimenti diversi. Nel primo ai partecipanti è stato chiesto di correre ad andatura sostenuta per un’ora prima di essere sottoposti ad una risonanza magnetica per analizzare l’attività cerebrale mentre osservavano immagini di diversi tipi di cibo. Nel secondo è stata lasciata trascorrere un’ora dalla fine dell’attività fisica prima di far osservare ai partecipanti le stesse immagini ed eseguire le risonanze magnetiche.
I nostri risultati
spiega Crabtree
hanno dimostrato che l’attivazione dell’insula era ridotta quando si osservavano immagini di cibi ad elevato contenuto calorico come pizza, hamburgher e ciambelle, dopo l’esercizio. Quando si osservavano alternative a basso contenuto di calorie, ad esempio mele, fragole, carote e uva, l’attività in questa regione aumentava.
L’insula è una regione del cervello che si attiva quando percepisce che potrebbero essere consumati dei cibi considerati piacevoli. Questi dati indicano quindi che l’attività fisica aumenta la preferenza nei confronti di alimenti salutari, come la frutta e la verdura.
L’effetto osservato potrebbe essere associato alla sete, che aumentando porterebbe a preferire i cibi a basso contenuto calorico perché percepiti come fonti di maggiori quantità di acqua.
Gli esperimenti sono però andati anche oltre. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di valutare il loro livello di appetito e hanno prelevato campioni di sangue per analizzare i livelli di due ormoni associati alla stimolazione e alla riduzione dell’appetito. E’ stato così scoperto che dopo aver corso l’appetito diminuiva e, allo stesso tempo, i livelli dell’ormone che stimola l’appetito risultavano ridotti, mentre quelli dell’ormone che riduce la fame erano aumentati.
Per ora le ragioni alla base dell’effetto osservato restano, quindi, non del tutto chiarite. Secondo Crabtree studi di questo tipo, condotti coinvolgendo persone in sovrappeso o obese, potrebbero aiutare a comprendere meglio il legame tra l’attività cerebrale e quella fisica, anche nell’ottica di mettere a punto nuovi consigli per perdere peso.
Via | The Huffington Post