La lotta al Coronavirus si avvale anche dei chirurghi plastici, che aiutano i pazienti a eliminare le cicatrici da piaghe e dalle apparecchiature per la ventilazione assistita. Molti di noi, per fortuna, non hanno idea di quello si passa quando si resta ricoverati in ospedale per tante settimane, cosa accade al corpo quando è attaccato a un respiratore polmonare, cosa sono le piaghe e le lesioni alla bocca, oppure la pelle che va in necrosi perché non riceve ossigeno. Sono tutti effetti collaterali delle terapie lunghe e del Coronavirus.
I chirurghi plastici si sono subito messi a disposizione per aiutare i colleghi a curare il Covid-19, per prima cosa hanno seguito le direttive in modo da poter stare nei reparti in cui c’è più bisogno di medici, e poi hanno aiutato ad alleviare gli inestetismi dei pazienti, oltre che le lesioni vere e proprie che possono fare molto danno.
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Le
Guido Cornegliani, chirurgo plastico del MultiMedica di Sesto San Giovanni, ha spiegato:[quote layout=”big” cite=”Guido Cornegliani] “Temevo di non essere utile, ma mi sbagliavo. Sono diverse le lesioni da decubito, sacrali, dei gomiti o dei talloni di cui soffre chi è stato a lungo intubato supino oppure del volto o delle ginocchia per chi è stato prono. Per evitare piaghe gli infermieri girano più volte i degenti, usano materassi antidecubito e medicazioni preventive simili a cuscinetti, ma un paziente può rimanere intubato anche diverse settimane e le lesioni sono quasi inevitabili”. [related layout=”big” permalink=”https://www.benessereblog.it/coronavirus-donna-incinta-guarita-infusione-plasma-iperimmune][/related] via | repubblica
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Foto | Pixabay