Covid-19: perché i fumatori sono più a rischio?
Per quale ragione il fumo aumenta ulteriormente i rischi per la salute durante questa emergenza sanitaria? Ecco cosa spiega l’esperto.
Come è ormai ben noto, sembra che le donne siano esposte a un rischio più basso di contrarre l’infezione da coronavirus e di sviluppare sintomi gravi rispetto agli uomini. Ma a cosa potrebbe essere dovuta questa associazione? Secondo gli esperti, determinante potrebbe essere il consumo di tabacco, che sarebbe maggiore negli uomini in età avanzata piuttosto che nelle donne.
A tornare sull’argomento è stato Giorgio Scagliotti, direttore del Dipartimento di Oncologia all’Università di Torino, il quale spiega che, sebbene al momento i medici siano totalmente impegnati nel contrastare l’epidemia negli ospedali, nel cercare posti letto, nel creare nuove terapie intensive e soprattutto nel salvare vite umane (compresa la loro), e sebbene non ci sia tempo per analizzare le statistiche, l’ipotesi che il fumo possa essere collegato a maggiori rischi di contagio da Coronavirus e di sviluppare sintomi gravi della malattia può essere avanzata con un certo fondamento.
Che il genere maschile sia più predisposto ad ammalarsi di coronavirus si è visto anche dalle precedenti epidemie di Sars e di Mers. Ed è certo che i polmoni dei fumatori sono più infiammati e danneggiati da tutte le sostanze nocive contenute nelle sigarette
ha infatti spiegato l’esperto, aggiungendo che la scienza ha già ampiamente dimostrato che i fumatori corrono un più elevato rischio di cancro ai polmoni, di broncopneumopatia cronica ostruttiva e di altre condizioni.
Sappiamo anche che Covid-19 provoca a sua volta una grande infiammazione nell’apparato respiratorio, fino ad arrivare a polmoniti letali. Quindi è ragionevole pensare che i polmoni dei fumatori, già di per sé indeboliti dal tabacco, siano più esposti al rischio di infezione e di complicanze. È un’ipotesi plausibile, ma ad oggi non abbiamo dati scientifici e statistiche in grado di dimostrarla.
via | Corriere
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