Covid in Italia, casi in crescita: ultima variante e linee guida per positivi e contatti
Il Covid in Italia è tornato a circolare. Da agosto a settembre i casi sono aumentati notevolmente e, purtroppo, anche i decessi. I pazienti più colpiti sono quelli fragili, anziani e immunodepressi. La variante che circola appartiene alla famiglia
Il Covid in Italia non è sparito. Come non è svanito nemmeno nel resto del mondo. Ovviamente non siamo più in piena pandemia e non c’è bisogno di lockdown prolungati. Ma l’infezione continua a correre. Gli ultimi dati sono decisamente in crescita. Il virus scoperto nel 2020 colpisce maggiormente i soggetti fragili e gli anziani con più di 80 anni. In estate i ricoveri per casi gravi si sono triplicati. E la paura, ora, è che la situazione possa peggiorare con l’arrivo della stagione fredda e dell’influenza. Scopriamo quanti sono a settembre 2023 i casi Covid in Italia, qual è l’ultima variante, con quali sintomi si presenta e, soprattutto, quali sono le ultime linee guida del Governo per chi è positivo.
Covid in Italia, casi a settembre 2023
Secondo gli ultimi dati del report Gimbe, da metà luglio a oggi i ricoveri sono più che triplicati. Il virus colpisce soprattutto pazienti fragili e over 80. Dopo un paio di mesi di stabilità, registrati tra metà giugno e metà agosto (quando i casi oscillavano tra 3.446 e 6.188), da quattro settimane abbiamo assistito a una progressiva ripresa della circolazione del virus.
Dalla settimana che va dal 10 al 16 agosto e in quella che va dal 7 al 13 settembre, i nuovi casi settimanali si sono quintuplicati. Siamo passati da 5.889 a 30.777 casi. Invece, il tasso di positività dei tamponi è salito dal 6,4% al 14,9%, la media mobile a 7 giorni da 841 casi/die è arrivata a 4.397 casi/die e l’incidenza è passata da 6 casi a 52 per 100mila abitanti. Da notare come nelle ultime quattro settimane, purtroppo, abbiamo registrato un numero raddoppiato di decessi. Per quello che riguarda i ricoveri, dai 697 del 16 luglio a oggi sono triplicati, arrivando a 2.378. In terapia intensiva, invece, siamo passati dai 18 pazienti del 21 luglio ai 76 di oggi.
L’ansia sociale e la pandemia da Covid-19: abbiamo paura di tornare alla normalità?
I numeri, ovviamente, non sono quelli del 2020, ne quelli del 2021 e del 2022, ma sono comunque preoccupanti. Anche perché non rappresentano per nulla la reale circolazione del virus. Molti casi positivi sfuggono a questo monitoraggio, visto che si fa un ampio ricorso ai test antigenici fai da te.
Qual è la variante di coronavirus che circola in Italia
Sempre il Report Gimbe, ci dice che le ultime varianti circolanti nel nostro paese appartengono alla famiglia Omicron. Per l’European centre for disease prevention and control (Ecdc), non ci sono al 7 settembre 2023 varianti di preoccupazione, ma solo di interesse. L’ultima indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, effettuata su campioni arrivati dal 21 al 27 agosto, dà al 41,9% come variante presente la EG.5 (cd. Eris), che è ampiamente presente anche nel resto d’Europa, negli Stati Uniti e in Asia. La variante elude la risposta immunitaria ottenuta con vaccino o infezione, per questo è a rapida diffusione. La prossima valutazione verrà fatta sui campioni raccolti dal 18 al 24 settembre.
Le linee guida di settembre 2023 per chi è positivo
Le ultime linee guida di settembre 2023 per quanto riguarda il Covid sono quelle contenute nel Decreto legge Omnibus, che il Governo Meloni ha varato ad agosto. Con l’ultima circolare del Ministero della Salute possono conoscere le norme per l’isolamento e il protocollo della quarantena, che non è più una quarantena.
Cosa fare se si è positivi
Chi è positivo può uscire di casa anche se malato, con la raccomandazione, ma non l’obbligo, di non avere contatti. Si deve però indossare una mascherina chirurgica o Ffp2 se si incontrano altre persone. Se si hanno sintomi, invece, bisogna stare a casa fino alla fine dei sintomi, ma la normativa ha tolto l’obbligo di isolamento. Ovviamente bisognerebbe:
- seguire una corretta igiene delle mani
- evitare luoghi affollati
- non avere contatti con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza
- evitare ospedali o RSA
- informare le persone con cui si hanno avuto contatti prima del tampone positivo, se fragili, anziane, immunodepresse
Se si è un paziente fragile o immunodepresso, contattare il medico curante, soprattutto se le condizioni di salute peggiorano e se i sintomi non passano in tre giorni.
Cosa fare se si è un contatto diretto del positivo
Non ci sono più restrizioni, come la quarantena, se si hanno avuto contatti con persone risultate positive al Covid. La raccomandazione è quella di monitorare eventuali sintomi, come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza, nei giorni subito dopo l’ultimo incontro. Bisognerebbe anche evitare il contatto con persone fragili o immunodepresse, donne in gravidanza nei giorni immediatamente successivi al contatto. Non c’è alcun obbligo di fare il tampone, ma si consiglia di farne uno anche fai da te se compaiono i sintomi.
Abrogato anche “il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone che erano state sottoposte alla misura di isolamento perché risultate positive al Covid 19“, come sottolineato dal ministro della Salute Schillaci.
Vaccino anti Covid 2023
Il nuovo vaccino sarà disponibile da ottobre ed è aggiornato alla variante Kraken. La campagna di somministrazione andrà in parallelo con quella dell’influenza. Per gli over 60, i pazienti fragili, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari il richiamo è raccomandato.
Quando indossare le mascherine
Fino al 31 dicembre 2023 le mascherine vanno indossate nei reparti di ospedali e nelle strutture socio-sanitarie che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi. In altri ambienti ospedalieri, negli ambulatori e negli studi medici l’obbligo dipende dalle singole strutture.