Cozze di Santa Gilla: allarme biotossine pericolose per la salute
L'Ats Assl di Cagliari ha reso noto che nelle cozze provenienti dalla laguna di Santa Gilla (Sardegna) si sono registrati elevati livelli di biotossine dannose per la salute.
L’Ats Assl di Cagliari lancia l’allarme: nelle cozze provenienti dalla laguna di Santa Gilla (Sardegna) sono state trovate biotossine a livelli dannosi per la salute, in seguito alle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna su campioni di mitili prelevati nella laguna. Il prelievo è avvenuto nell’ambito del piano di monitoraggio predisposto dall’Assessorato regionale alla Sanità, e gli esperti fanno sapere che nelle cozze esaminate sarebbero state presenti elevate quantità di biotossine algali di tipo PSP, pericolose per la salute umana. In seguito a tali risultati, è stata quindi interdetta la pesca nella laguna di Santa Gilla.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” fa sapere che il rischio che si corre è che i mitili vengano prelevati abusivamente dalla laguna, e che possano essere commercializzati illegalmente, causando quindi delle serie conseguenze per la salute di coloro che li consumeranno.
Al contrario, come conferma D’Agata, i molluschi che vengono acquistati attraverso canali legali, e che riportano le apposite etichette con l’indicazione della provenienza, potranno essere acquistati in tutta sicurezza.
USA: cozze risultate “positive” agli oppiacei
Negli Stati Uniti, in seguito allo studio sulla contaminazione dell’acqua eseguito nella zona di Seattle, gli scienziati del Puget Sound Institute hanno scoperto che diversi molluschi analizzati in varie aree dello stretto di Puget contenevano delle tracce di oppiacei. Per il loro studio, gli esperti hanno depositato le cozze in 18 punti della costa, ed hanno scoperto che in almeno tre dei punti scelti, le cozze risultavano positive agli oppiacei, registrando tracce di ossicodone, un analgesico che può causare dipendenza.
Questo indica che ci sono molte persone che consumano ossicodone nell’area di Puget
spiega la biologa Jennifer Lanksbury
Quello che mangiamo e ciò che espelliamo va al Puget Sound.
Probabilmente i residui di oppiacei provengano da impianti di trattamento delle acque reflue, che non filtrano in modo specifico l’acqua, lasciando quindi resti di medicinali, antibiotici o antidepressivi, che finiscono irrimediabilmente in mare. Gli esperti sottolineano che questo non implica che il consumo di cozze possa essere pericoloso per la salute.
Gli scienziati
spiega il presidente dello Sportello dei Diritti Giovanni D’Agata
hanno sottolineato che le cozze per il consumo provengono da acque pulite. Questa scoperta arriva in un momento in cui i casi di overdose dovuti all’uso di oppioidi continuano ad aumentare negli Stati Uniti e hanno già raggiunto un livello di morti mai visto fino ad oggi.
Si tratta senza dubbio di una ricerca interessante, come sottolinea D’Agata, che può essere utile per verificare anche se nel nostro Paese si registra un consumo così elevato di oppiacei o altre droghe.
Foto da iStock