Dal dentista il bancomat è obbligatorio se fattura più di 300.000 euro
Il dentista si pagherà col Bancomat, ma solo se presenta un fatturato annuo di almeno 300.000 euro.
Era attraverso l’introduzione del Pos (Point of Sale) per i pagamenti con bancomat negli studi di dentisti, avvocati, commercialisti e quant’altro che il Governo aveva sperato, dall’1 Gennaio 2014, di poter frenare la grande evasione fiscale presente nel nostro Paese, ma a quanto pare le cose non sono andate come si pensava. A dover avere obbligatoriamente il bancomat negli studi professionali saranno infatti coloro che presentano un fatturato di 300mila euro l’anno.
Inoltre, tale vincolo, che nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere (specialmente le categorie dei professionisti), riguarderà “i pagamenti effettuati all’interno dei locali destinati allo svolgimento dell’attività di vendita o di prestazione di servizio”. In poche parole, non sarà applicabile ad esempio nei cantieri edili.
A schierarsi contro il decreto sarebbero stati i membri del Cup (coordinamento unitario professioni), della Confprofessioni, e del consiglio Nazionale degli Ingegneri, secondo cui rendere obbligatori i Pos rappresentava una “incomprensione verso il mondo delle professioni”, dal momento che il lavoro dei professionisti sarebbe già ampiamente tracciabile mediante bonifici e assegni.
Secondo i professionisti inoltre, una manovra del genere rischiava semplicemente di rendere ancor più impossibile la vita dei professionisti, in questo momento di innegabile e preoccupante crisi. Proprio per questa ragione Flavio Zanonato, Ministro dello Sviluppo, avrebbe stabilito che l’obbligo di Pos solo per i professionisti che hanno fatturato una cifra pari o superiore ai 300.000 euro l’anno, attenuando così le richieste iniziali. Voi cosa ne pensate?