Dal lunch box alla SchiChic, tutti i modi per organizzare (e chiamare) il pranzo in ufficio
Sono sempre di più gli italiani che si portano il pranzo da casa. Ma quali sono le regole per una schiscetta in regola?
Una volta si chiamava schiscetta ed era il portavivande più utilizzato dai lavoratori che si portavano il pranzo da casa. Oggi il classico contenitore d’alluminio tipico dei decenni successivi alla guerra è stato sostituito dai lunch box, portavivande multifunzione che possono rappresentare veri e propri oggetti di design, anche costosi, simpaticamente ribattezzati SchiChic dal Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana che monitorando le attività di circa 1.300 utenti dei principali social network, blog e communinty interattive di età comprese tra i 25 e i 55 anni ha scoperto che oggi ben il 73% degli italiani preferisce portarsi il pranzo da casa.
A favorire la diffusione di questa abitudine sono fattori molto diversi fra loro: dai costi eccessivi di un pranzo fuori casa (nel 45% dei casi), alla voglia di mangiare cibi sani (38%) e di sicura provenienza (34%), passando per la necessità di ottimizzare il tempo a disposizione per la pausa pranzo (28%). Problemi che non riguardano più solo operai e muratori (i classici utilizzatori della schiscetta nei primi anni della sua diffusione), ma anche impiegati e manager. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne (61%) e l’età è compresa tra i 25 e i 40 anni (44%).
La rinuncia ai vantaggi del lunch box è spesso dettata dall’insicurezza su cosa usare per prepararlo. Per questo il Polli Cooking Lab ha coinvolto nelle sue indagini anche 110 fra nutrizionisti e chef, che hanno dispensato consigli sulle scelte e i comportamenti migliori.
Consigli per un lunch box a regola d’arte
Per il 45% degli esperti intervistati la parola d’ordine nella scelta degli ingredienti è varietà. Seguono la qualità (importante per il 34% degli chef e dei nutrizionisti) e la leggerezza (26%). Largo, quindi, a verdure (54%), pesce (47%), yogurt (36%), carne (43%), formaggi (41%) e frutta fresca (34%).
Fra i piatti più consigliati ci sono le insalate di riso (54%), la pasta fredda (49%) e il cous cous (37%), insieme ai più classici panini (38%) e pizzette (31%).
E’ possibile rispolverare i classici piatti della nonna
consiglia Arcangelo Dandini del Ristorante L’Arcangelo di Roma
come una gustosissima pasta fredda con cacio e pepe. Con le verdure, puoi fare i passati con cicoria e qualche pezzettino di guanciale. Per la facilità nella preparazione, consiglio inoltre insalate di riso preparate con asparagi e maionese, utilizzando sottoli e sottaceti, oppure con alici, ceci e pinoli.
Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione,
è fondamentale realizzare un piatto gratificante e capace di saziarti per l’intero arco della giornata. E’ possibile utilizzare cibi e pietanze avanzate la sera prima. Personalmente consiglio di utilizzare formaggi light, tonno in scatola, pomodori, frutta, insalata.
Rosanna Marziale, chef del ristorante “Le Colonne” di Caserta, consiglia invece i piatti a base di verdure, cereali e legumi e di non appesantirsi con cibi dalle preparazioni complesse.
Ecco il decalogo stilato in base ai risultati dell’indagine:
- La qualità in ufficio. Se il lunch box contiene un pranzo vero e proprio deve avere le stesse caratteristiche di un classico pasto e occorre utilizzare prodotti di qualità e di sicura provenienza.
- Un lunch box, mille varianti. Non basarti solamente sui tuoi gusti personali. La preparazione del lunch box permette di sperimentare nuovi gusti e sapori, grazie ai diversi prodotti che è possibile utilizzare, dalla verdura alla frutta.
- Un lunch box “dura” 8 ore. Se il lunch box rappresenta l’unico momento dedicato al mangiare sano per chi lavora in ufficio è fondamentale realizzare un piatto che sappia sazianti per tutto l’arco della giornata, fino al fatidico timbro del cartellino.
- La leggerezza del lunch box. Sostanza, ma anche leggerezza. Se è vero che il lunch box consiste in un pasto capace di saziarti fino a sera, è anche vero che per non compromettere le proprie prestazioni lavorative occorre optare per piatti gustosi ma leggeri, nutrienti però facili da digerire.
- Riutilizza oggi quello che puoi mangiare domani. La preparazione di un lunch box può essere più facile di quello che sembra. Spesso basta riutilizzare con un po’ di fantasia e gusto ciò che è avanzato a cena e riproporlo in chiave SchiChic.
- L’importanza della verdura. Rigorosamente di stagione e nelle sue diverse varianti, la verdura è una delle protagoniste del lunch box, per le sue caratteristche light e per la facilità con la quale è possibile preparare con la verdura piatti sfiziosi e variegati.
- Il lunch box al fresco. Per mantenere il proprio lunch box fresco come appena preparato occorre conservarlo in un posto altrettanto fresco. Se non si dispone di un frigo in ufficio, si può utilizzare anche una comune borsa frigo.
- Un occhio alla tradizione… Semplicità fa rima con tradizione. Per un lunch box di qualità basta rispolverare le ricette della nonna, a base di piatti semplici realizzati con ingredienti poveri ma che combinati nel giusto modo permettono di ottenere pietanze gustose e genuine.
- … e un altro alla moda. Anche l’occhio vuole la sua parte. Oltre a ricorrere al contenitore d’alluminio o a classiche ciotole di plastica, per dare un tocco in più alla propria SchiChic e fare un figurone in ufficio è possibile utilizzare lunch box d’avanguardia, portavivande multifunzioni dall’anima tecnologica, dal design curato e dal contenuto ricercato.
- Spazio a fantasia e immaginazione. Il bello del lunch box è il fatto di rappresentare un pasto fuori dagli schemi. Quindi spazio a creatività ed immaginazione, pur restando fedeli ai consigli degli esperti.
Via | Comunicato stampa
Foto | da Flickr di Rubbermaid Products