Déjà vu, le cause si trovano in un’anomalia cerebrale?
C’è chi ne ha continuamente e chi invece non prova mai quella strana sensazione di aver già vissuto un determinato “momento”: stiamo parlando dei déjà-vu! Una ricerca scientifica ci spiega quale potrebbe essere la causa di questo fenomeno.
Chi prova spesso la strana sensazione di aver già vissuto una determinata esperienza o di aver visto una persona o una cosa (ovvero chi ha spesso dei déjà-vu) si sarà certamente chiesto da dove arrivino queste strane sensazioni. Ad approfondire la questione sarebbero stati adesso i ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, che attraverso un nuovo studio sarebbero giunti alla conclusione che alla base di tali fenomeni potrebbero esservi delle anomalie cerebrali.
Lo studio in questione, condotto insieme ai membri dell’Istituto di neurologia dell’Università ‘Magna Graecia’, ha confrontato per la prima volta fra loro i cervelli delle persone che presentavano maggiormente questo fenomeno, sia persone sane che persone affette da epilessia.
L’obiettivo di questa ricerca era di scoprire se esiste una base anatomo-fisiologica comune nella genesi del déjà-vu tra soggetti sani e pazienti, che possa spiegare le basi di un fenomeno psichico che, in alcune circostanze, diventa patologico.
spiegano gli autori della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica ‘Cortex’.
Ebbene, analizzando i cervelli dei pazienti, sarebbe emerso che, in effetti, in entrambi i casi (pazienti sani con deja-vu e pazienti affetti da epilessia) si manifestavano delle anomalie morfologiche, che interessavano però delle aree diverse.
Mentre i pazienti affetti da epilessia presentavano delle anomalie nella corteccia visiva e nell’ippocampo, vale a dire nelle aree deputate al riconoscimento visivo e alla memorizzazione a lungo termine, quelli sani presentavano delle variazioni nella corteccia insulare, il cui compito è invece quello di portare le informazioni sensoriali all’interno del sistema limbico/emotivo.
Tale modifica parrebbe dimostrare che nel soggetto sano l’esperienza del déjà-vu
concludono gli autori della ricerca
è in realtà un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito, più che un ricordo alterato: noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato.
- Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. E’ disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.
via | Adnkronos.com