Dermatite atopica nei bambini, triplicano i casi per colpa dello smog
La dermatite atopica nelle zone industriali è triplicata e colpisce soprattutto i bambini.
La dermatite atopica colpisce sempre più bambini in Europa. Quasi un piccolo su due, con meno di 5 anni, soffre, infatti, di malattie della pelle. Il motivo? Lo smog e l’inquinamento ambientale. A dare l’allarme sono i pediatri della Fimp, che si sono riuniti a Montecarlo per il convegno internazionale. Ovviamente le cause possono essere diverse, come una certa ereditarietà, le allergie alimentari, l’assunzione di farmaci ma è proprio lo smog a destare più preoccupazioni.
Nelle nostre città non si respira e purtroppo scarseggiano le politiche per ripulire l’aria. Risultato? La diffusione della dermatite atopica si è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni e triplicata nelle aree industriali, diventando in questo modo la malattia della pelle più diffusa tra i bambini. Non ci sono ancora terapie risolutive, proprio a causa dei fattori ambientali scatenanti.
Ci si può, infatti, proteggere da un’allergia, prevenire quelli che possono essere fattori genetici, ma non si può evitare di essere esposti allo smog, soprattutto vivendo in grandi città. Oltre il danno, anche la beffa, perché la dermatite atopica costa cara e pesa sulle tasche dei genitori. Negli Usa, si stima una spesa variabile dai 100 agli oltre 2mila dollari per paziente all’anno. Il presidente della Fimp, Giuseppe Mele, ha commentato:
La dermatite atopica è la più diffusa delle malattie dermatologiche in età pediatrica ed è provocata principalmente da fattori genetici. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all’80% se entrambi i genitori hanno la patologia, mentre in una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è di circa il 20%.
Via | Ansa
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