
La somministrazione automatica di insulina (Aid) per gli adulti affetti da diabete di tipo 2 si è rivelata efficace nel ridurre i livelli di emoglobina glicata (HbA1c), un indicatore fondamentale per il monitoraggio del controllo glicemico a lungo termine. Questo è quanto emerso da uno studio clinico realizzato presso il Jaeb Center for Health Research e pubblicato nel 2025 su The New England Journal of Medicine.
Risultati significativi della terapia aid
La terapia Aid ha mostrato una riduzione media dell’HbA1c di 0,9 punti percentuali nell’arco di 13 settimane. In confronto, il gruppo di controllo, che ha continuato a seguire un regime insulinico standard, ha registrato una diminuzione di solo 0,3 punti percentuali. Sebbene i sistemi automatici di somministrazione dell’insulina abbiano già dimostrato di essere efficaci per i pazienti con diabete di tipo 1, la loro applicazione e sicurezza per coloro che soffrono di diabete di tipo 2 non erano altrettanto ben documentate. È importante notare che molti pazienti in trattamento con insulina continuano a riscontrare difficoltà nel mantenere un buon controllo glicemico.
Studio multicentrico e metodologia
Per analizzare l’efficacia e la sicurezza dell’Aid, i ricercatori hanno condotto uno studio multicentrico randomizzato e controllato, coinvolgendo 319 pazienti in 21 centri situati negli Stati Uniti e in Canada. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto il microinfusore di insulina t:slim X2, dotato della tecnologia Control-IQ+ e di un sensore Dexcom G6, mentre l’altro ha proseguito con il proprio regime insulinico tradizionale.
All’inizio dello studio, i livelli di HbA1c erano in media dell’8,2% per il gruppo Aid e dell’8,1% per il gruppo di controllo. Dopo 13 settimane, l’HbA1c è scesa al 7,3% nel gruppo Aid e al 7,7% nel gruppo di controllo. Inoltre, i partecipanti che utilizzavano il dispositivo automatico di infusione hanno trascorso mediamente 3,4 ore in più al giorno all’interno dell’intervallo di glucosio ottimale, evidenziando un miglioramento significativo nella gestione della glicemia.
Nuove prospettive per la gestione del diabete di tipo 2
I risultati ottenuti suggeriscono che l’Aid potrebbe rappresentare un valido strumento per la gestione del diabete di tipo 2, anche per quei pazienti che non hanno mai utilizzato microinfusori di insulina o che non sono abituati a pratiche di conteggio dei carboidrati. Questo studio apre nuove prospettive per il trattamento di una condizione che colpisce un numero crescente di adulti, evidenziando l’importanza di innovare le strategie terapeutiche per migliorare la qualità della vita dei pazienti diabetici.