Diabete e ipoglicemia, i rischi corsi dagli italiani
I pazienti affetti di diabete corrono sempre di più il rischio di essere affetti almeno una volta all'anno da casi di ipoglicemia. Ecco i risultati di uno studio che è stato condotto in Italia, per capire quali sono i rischi che stiamo correndo.
L’Associazione Medici Diabetologi o AMD, in collaborazione con il Consorzio Mario Negri Sud e Novo Nordisk, ha condotto un particolare studio, chiamato Hypos-1, per analizzare la situazione italiana in merito alle incidenze dell’ipoglicemia nelle persone affette da diabete. Quali sono i rischi per gli italiani e qual è l’impatto sulla loro vita?
Sono 3 milioni i pazienti italiani affetti da diabete, anche se c’è chi sottolinea che potrebbero essere molte di più dal momento che ci sarebbero diversi casi ancora non diagnosticati. Ogni anno in Italia muoiono 27mila persone per diabete, malattia che riduce l’aspettativa di vita di 5-10 anni. Inoltre, diversi i rischi che corrono le persone affette da questa malattia: ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco, ogni 26 una soffre di insufficienza renale, ogni mezz’ora una ha un ictus, ogni 1,5 ore una è costretta a subire un’ampuzione, mentre una ogni 3 ore entra in dialisi.
Il diabete è un costo non indifferente anche per il Sistema Sanitario Nazionale, con un costo totale di 9,2 miliardi di euro ogni anno (che potrebbero salire a 12 miliardi nel 2020). A incidere sui costi sembra essere proprio l’ipoglicemia, dal momento che dal 2003 al 2010 questa malattia ha causato 128mila ricoveri ospedalieri.
Carlo B. Giorda, presidente della Fondazione AMD, commenta così la situazione italiana:
Nel diabete di tipo 1, una persona su due sperimenta un’ipoglicemia severa l’anno, mentre le ipoglicemie sintomatiche sono estremamente frequenti; mentre nel diabete di tipo 2, una persona su dieci ha un’ipoglicemia severa l’anno e tre su quattro almeno un’ipoglicemia sintomatica”. Inoltre, Hypos-1 conferma che le ipoglicemie comportano un evidente impatto negativo sulla qualità di vita, sul benessere fisico, psicologico, sul peso della malattia e soprattutto sulla paura dell’ipoglicemia; non solo: determinano un grosso dispendio di risorse economiche, sia in termini di accesso ai servizi che di perdita di produttività.