Attività fisica e sport per chi soffre di diabete, il consiglio dell’osteopata
Sport e attività fisica per chi soffre di diabete sono importanti, al pari dell'alimentazione: ecco cosa consigliano gli esperti.
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Per chi ha ricevuto una diagnosi di diabete, lo sport è consigliato? E in tal caso, quali sono le discipline e i tipi di attività fisica migliori da consigliare? Ovviamente per ogni cosa che riguarda un paziente diabetico, la prima figura di riferimento a cui chiedere informazioni è sicuramente il diabetologo che lo ha in cura. Così come questo professionista medico dà informazioni utili per l’alimentazione, lo stesso può fare per altri consigli utili per gestire la malattia.
L’attività fisica è sempre consigliata, anche in caso di diabete. Ma bisogna fare molta attenzione, al fine di scegliere, anche in base alle condizioni di salute e ovviamente all’età del paziente, quella più adatta. Oltre al diabetologo, anche l’osteopata e il fisioterapista può essere una figura di riferimento per scegliere lo sport migliore. Così come una brava dietista può esserlo per trovare la dieta per il diabete giusta.
Abbiamo voluto approfondire la questione sport e diabete con la Dottoressa Beatrice Possenti, osteopata, di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma. Ecco cosa deve sapere chi soffre di questa malattia e vuole fare dell’attività fisica.
Perché in caso di diabete l’attività fisica è importante?
Attività fisica, dieta e terapia farmacologica, sono i 3 punti fondamentali su cui si basa la gestione del diabete.
È stato dimostrato che l’esercizio fisico, associato a una dieta per perdere peso corporeo, può essere uno strumento ugualmente o quasi più efficace della terapia farmacologica. I vantaggi dell’attività fisica sono:
- Il miglioramento del profilo lipidico. Poiché bruciando parte delle scorte di grasso e di zuccheri diminuiscono i livelli di glicemia. E quindi la necessità di insulina.
- La prevenzione di altri fattori di rischio secondari. Come ad esempio le malattie cardiovascolari e l’ipertensione.
É consigliabile iniziare a fare attività appena si scopre la malattia, in modo da allontanare anche la possibilità di eventuali complicanze, che anche se già presenti, non precludono comunque l’attività. Questa dovrà solo essere calibrata con il consiglio del medico diabetologo.
Come lo sport può migliorare la qualità della vita di chi soffre di diabete?
Praticare attività sportiva, oltre ai vantaggi a livello fisico, risulta fondamentale per l’aspetto psicologico, quello sociale e per imparare a gestire la malattia.
È importante però che le persone con diabete imparino a praticare sport senza rischi. L’approccio del paziente diabetico, infatti, è diverso da quello di una persona sana.
Per compiere le normali attività quotidiane, il corpo ha bisogno di energia. Questa energia è prodotta da reazioni chimiche all’interno delle cellule, le quali utilizzano come base i nutrienti contenuti nei cibi, come grassi e carboidrati. Nelle persone sane l’insulina consente di mantenere costanti i livelli di zucchero nel sangue fornendo energia ai muscoli per diverse ore.
Per chi soffre di diabete questo equilibrio è differente. Infatti, per calcolare la quantità di energia da assumere durante l’attività fisica, si devono considerare dei fattori aggiuntivi. In caso di erronea valutazione possono esserci due complicanze durante lo sport:
- Deficit di insulina. Ovvero il glucosio non accede alle cellule e queste si riforniscono di energia dai grassi producendo però “scorie” che possono portare ad acidosi sistemica.
- Eccesso di insulinizzazione. In questo caso la glicemia scenderà rapidamente con un rischio di ipoglicemia elevato.
Quando si pratica attività sportiva avendo il diabete è fondamentale quindi l’autocontrollo dei livelli di glicemia prima, durante e dopo lo sforzo, poiché la terapia insulinica e l’apporto di carboidrati devono essere calibrati al tipo di attività scelta e alla risposta individuale. Scopri cosa fare in caso di glicemia alta.
Molto importante è anche avere una corretta idratazione e imparare a riconoscere i segnali che il corpo invia, che sono peculiari per ognuno.
È necessario inoltre tenere monitorati i propri piedi per controllare che non vi siano calli o ferite (che possono diventare fonte di piaghe e infezioni), utilizzando scarpe e calzini adeguati.
Infine, bisogna sempre avere con sé qualcosa per superare un’eventuale crisi ipoglicemica (ad esempio un succo di frutta). E, se si deve fare l’iniezione di insulina subito prima dell’attività, è preferibile farla nell’addome.
Qual è lo sport migliore contro il diabete per abbassare la glicemia?
Tutti i livelli di sport, finanche quello agonistico, possono essere praticati da persone con diabete, la cosa fondamentale è avere le accortezze per praticarlo in sicurezza.
Il programma di allenamento più adatto alle proprie condizioni va concordato con il diabetologo. Infatti, in base alla tipologia di sport, si dovrà adattare la gestione della malattia.
In generale, sarebbe meglio praticare attività sportiva 3/4 ore dopo i pasti, quando il livello di insulina nel sangue è meno elevato.
Sono raccomandati gli sport aerobici come:
- jogging
- corsa lenta
- sci di fondo lento
- nuoto lento
- ciclismo lento
- aerobica
- pattinaggio
Questi sport è meglio praticarli in piano. Consigliati anche quelli aerobici- anaerobici alternati, come gli sport di squadra.
Sono invece sconsigliati sport considerati già pericolosi, in cui una crisi ipoglicemica potrebbe avere gravi conseguenze, come il motociclismo, il paracadutismo e gli sport di contatto.
Palestra e diabete vanno d’accordo?
Anche la palestra e gli esercizi contro resistenza si sono rivelati utili per contrastare la perdita di massa muscolare.
Corsa o camminata: quanto camminare per tenere basso il diabete?
Le raccomandazioni minime per l’attività fisica sono:
- ridurre i periodi di sedentarietà
- praticare esercizio fisico dopo ogni ora e mezza trascorsa seduti o distesi.
In generale, per ridurre il rischio cardiovascolare e per gestire o prevenire il diabete si consigliano almeno 150 minuti a settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità. E, se non ci sono controindicazioni, 90 minuti a settimana di esercizio fisico intenso.
Preferibilmente l’attività deve essere pianificata in modo da non trascorrere più di 2 giorni senza fare movimento.