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Diagnosi precoce dei tumori, come funziona l’Iset

L’Iset è un esame del sangue che dovrebbe essere in grado di diagnosticare il tumore ancora prima che si manifesti.

Diagnosi precoce dei tumori, come funziona l’Iset

La diagnosi precoce dei tumori è fondamentale per curare il male prima che si diffonda. La prevenzione è quindi il principale strumento che ognuno di noi ha a disposizione per combattere il cancro. Detto ciò la medicina sta facendo molti passi avanti per mettere a punto strumenti diagnostici di eccellenza per scovare tumori allo stadio iniziale, quando ancora sono così piccoli da poter passare inosservati.

L’Iset (che sta per isolamento delle cellule tumorali in base alla loro dimensione) è una tecnica che, attraverso un esame del sangue, individua le cellule cancerose circolanti nell’organismo. Questo test è stato realizzato dall’oncologa Patrizia Paterlini-Berchot. Questo esame ha come obiettivo la diagnosi precoce, anticipando i risultati di strumenti come Tac, Pet e risonanza magnetica. Ha raccontato l’oncologa che insegna all’università Paris Descartes.

Per ora lo usiamo sui malati per individuare le metastasi prima che si manifestino, Per questo è usato ancora in pochi centri in Francia, Italia e Stati Uniti (l’elenco è su www.isetbyrarecells.com).

Non è da confondere con la ricerca dei marcatori. Questo test costa 486 euro e non è rimborsabile. È un nuovo strumento importante, che probabilmente è destinato a salvare la vita a molte persone. Oggi c’è ancora un po’ di scetticismo. Antonella Viola, ordinario di patologia generale all’Università di Padova, ha infatti commentato:

Il reale vantaggio di questo approccio rispetto agli altri è tutto da dimostrare. La maggior parte degli studi che lo supportano sono stati condotti in vitro o su modello animale, ma ci sono anche ricerche in cui è stato possibile scoprire le cellule tumorali nei pazienti. I dati, nello specifico, riguardano cellule neoplastiche polmonari, del colon-retto, della prostata, del seno, del pancreas, del fegato e del melanoma. I risultati, in linea teorica, in futuro potrebbero essere estesi a tutti i tumori. Ma al momento non esiste alcun trial clinico randomizzato che confronti la ricerca delle cellule tumorali nel sangue con gli iter diagnostici al momento in uso per le diverse neoplasie. Per questo motivo il sistema di isolamento di Iset non è considerato migliore dalla comunità scientifica rispetto agli altri disponibili. Il giudizio, dunque, è rimandato. Fino a quando non saranno noti i risultati del confronto, nessuno potrà sbilanciarsi sulla maggiore efficacia diagnostica dell’Iset.

Via | Fondazione Veronesi

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