Dieta e neuroni ferma-fame
Una dieta squilibrata e ricca in zuccheri e grassi a breve consumo può danneggiare i cosidetti neuroni ferma-fame, cioè quelle cellule deputate a tenere a freno il nostro appetito. Mangiando in questo modo, in pratica, ci spianeremmo la strada verso un sicuro aumento di peso.Lo studio è di un gruppo di ricercatori australiani, guidati da […]
Una dieta squilibrata e ricca in zuccheri e grassi a breve consumo può danneggiare i cosidetti neuroni ferma-fame, cioè quelle cellule deputate a tenere a freno il nostro appetito. Mangiando in questo modo, in pratica, ci spianeremmo la strada verso un sicuro aumento di peso.
Lo studio è di un gruppo di ricercatori australiani, guidati da un medico neuroendocrinologo, che ha indagato sui meccanismi che regolano lo stimolo della fame nel cervello.
Dopo ogni pasto, le cellule dell’encefalo che tengono a bada la fame (neuroni Pomc) sono attaccate da radicali liberi, normalmente prodotti dal nostro corpo, ma che aumentano a dismisura se ci concediamo troppi zuccheri. Col passare del tempo, questi continui attacchi danneggiano irreversibilmente i neuroni Pomc, che tendono a non controllare più l’appetito.
Gli individui più a rischio sono quelli tra i 25 e i 50 anni.
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