Benessereblog Salute Dieta vegetariana, studio austriaco choc: porta alla depressione?

Dieta vegetariana, studio austriaco choc: porta alla depressione?

L'Università di Graz ha analizzato i dati dell'Austrian Health Interview Survey in uno studio pubblicato pochi mesi fa: chi segue una dieta vegetariana è più esposto al rischio di allergie, infarti e soprattutto depressione.

Dieta vegetariana, studio austriaco choc: porta alla depressione?

No, non è un titolo satirico, né uno scherzo ben congegnato: stando ai dati raccolti da uno studio effettuato dall’Università di Graz, in Austria, i benefici della dieta vegetariana sarebbero sul lungo termine minori dei cosiddetti effetti collaterali, che potrebbero esporre maggiormente i vegetariani a allergie, malattie cardiovascolari, ansia e soprattutto depressione.

Lo studio, titolato Nutrition and Health – The Association between Eating Behavior and Various Health Parameters: A Matched Sample Study e pubblicato a Febbraio 2014 sulla rivista Plos.One, partiva dall’investigazione di come il cibo influenzi il nostro stato di salute generale: un punto di partenza che si potrebbe definire quasi banale, se non fosse che comunque poggiava sulla ricerca di dati empirici che confermassero nuovamente questa inclinazione.

Nello specifico, l’analisi si è concentrata sul confronto tra vari tipi di alimentazione: dai carnivori duri e puri che consumano quasi zero vegetali fino ai vegetariani convinti, ogni piccola sfumatura è stata analizzata e categorizzata in macroaree. Dai risultati ottenuti tramite il sondaggio tenutosi dal Marzo 2006 al Febbraio 2007, effettuato via computer su 15474 individui maschi e femmine a partire dai 15 anni, sono emersi una serie di dati che hanno portato alla scioccante sentenza degli studiosi: chi segue una dieta vegetariana ha sì il beneficio di un basso BMI (Body Mass Index, l’indice di massa corporea che serve a verificare lo stato di sovrappeso di un corpo), ma in generale sviluppa molto di più rispetto ad un carnivoro il rischio di malattie croniche che portano spesso dal medico, o legate ad uno stato mentale non troppo sano.

Le nostre scoperte hanno rivelato che i vegetariani riportano una salute più debole, seguono cure mediche più di frequente e hanno pratiche di prevenzione della salute decisamente peggiori, oltre ad una bassa qualità della vita. […] I Nostri risultati hanno mostrato che i vegetariani riportano condizioni croniche e salute soggettivamente debole più di frequente. Questo potrebbe indicare che i vegetariani nel nostro studio si affidano alla dieta vegetariana come conseguenza dei proprio disordini alimentari, visto che la dieta vegetariana è spesso indicata come metodo per perdere peso o migliorare la propria salute. Sfortunatamente non è stato analizzato l’apporto di cibo, ad esempio con la conta delle calorie: non sono stati coperti questi parametri.

La chiave dello studio austriaco dell’Università di Graz che ha fatto gridare al sollievo gli azzannatori di costolette è tutta qui: è uno studio selettivo, guidato da un sondaggio su abitudini alimentari svariate e spesso sbagliate, che si rivolgono all’alimentazione vegetariana come àncora di salvezza per rimediare a problemi pregressi. Gli stessi ricercatori, nella firma finale della loro relazione, hanno sentenziato che la parzialità del loro studio meriterebbe di essere approfondita con variabili ancora più scientifiche e studi più mirati.

Il nostro studio ha mostrato che gli Austriaci adulti che consumano una dieta vegetariana sono meno in salute (per quanto riguarda cancro, allergie e disturbi mentali), hanno una minore qualità della vita e necessitano di maggiori cure mediche. In ogni caso, un programma continuativo e forte per l’Austria sarebbe richiesto in modo da ridurre i rischi per la salute derivati dai fattori nutrizionali. Inoltre, i nostri risultati enfatizzano proprio la necessitò di studi ulteriori in Austra, per un’analisi più approfondita degli effetti sulla salute da parte di abitudini alimentari differenti.

Via | Ansa, Plos.One

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