Disfunzioni erettili: gli andrologi pensano che per curare l’uomo basti la donna
Il problema delle disfunzioni erettili non riguarda soltanto gli uomini ma anche le donne loro compagne, com’è ovvio, ed è per questo che la Sia, Società Italiana di Andrologia, ha puntato proprio sulle donne per avviare la sua ricerca sulle possibili metodologie di cura di questo disagio con profonde ripercussioni psicologiche. Da un’indagine è emerso […]
Il problema delle disfunzioni erettili non riguarda soltanto gli uomini ma anche le donne loro compagne, com’è ovvio, ed è per questo che la Sia, Società Italiana di Andrologia, ha puntato proprio sulle donne per avviare la sua ricerca sulle possibili metodologie di cura di questo disagio con profonde ripercussioni psicologiche. Da un’indagine è emerso che sono proprio le donne il primo strumento a disposizione di un uomo per affrontare il disturbo erettile.
Insomma secondo gli andrologi ad un uomo basterebbe avere una donna a fianco per curarsi. Naturalmente non è così semplice, ma aiuta moltissimo la compagnia e il sostegno di una persona fidata e che vi ama, dotata della giusta sensibilità e della capacità di orientarsi verso obiettivi concreti e perseguirli – questo è il ritratto emerso dall’analisi di circa 600 donne fra i 35 e i 60 anni.
Sembra che le donne siano assai più pragmatiche nell’affrontare un problema come la disfunzione erettile del proprio compagno, perché la maggioranza di esse dichiara che il primo passo è quello di rivolgersi immediatamente ad uno specialista accompagnando ogni tappa del processo di cura con amore e comprensione per un disagio che affligge la vita di coppia nella sua interezza.
Al contrario, l’uomo afflitto da questa patologia tende a chiudersi in se stesso e ad affrontare con vergogna e pudore la possibilità di vedere uno specialista, affrontare una visita e ricorrere a dei farmaci per la cura.
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