Woman eating in front of the refrigerator in the kitchen late night
Con il termine di disturbo da alimentazione incontrollata di intende un disturbo alimentare causato da ripetute abbuffate, con perdita di controllo nell’assunzione del cibo. Tuttavia, a differenza di altri disturbi alimentari come la bulimia, tale assunzione incontrollata di cibo non è seguita da sistemi per eliminare il cibo ingerito, come il vomito o l’uso di lassativi/diuretici o da comportamenti compensatori (attività fisica). Il suo acronimo è BED e pare che colpisca maggiormente le donne rispetto agli uomini. Tipicamente la malattia si manifesta durante l’adolescenza o dopo i 30 anni. Spesso tale malattia è associata anche all’obesità: si pensa che ripetute diete drastiche possano contribuire a far insorgere una BED.
Ci sono alcuni sintomi tipici della sindrome da alimentazione incontrollata:
Chi soffre di questa patologia ha un unico pensiero fisso in testa: ingerire qualsiasi cibo gli si pari davanti per cercare di calmare l’ansia. Questo pur sapendo perfettamente che quei cibi contengono troppe calorie o che non fanno bene alla salute.
Ci sono poi altri disturbi psicologici che, comunemente, si ritrovano in associazione alla BED:
Esiste poi una variante nota come Night Eating Disorder: si tratta delle abbuffate notturne. Anche in questo caso abbiamo episodi di abbuffate incontrollate, che durano diverse ore, ma sempre di notte. E anche qui mancano i comportamenti compensatori successivi. Tale variante è spesso associata a depressione o eventi traumatici da perdita.
Non esiste un unico approccio per curare un disturbo da alimentazione incontrollata. Non basta andare da un dietologo, bisogna agire anche sulla psiche. Per cui, a seconda della situazione, potrebbero essere richieste diverse figure professionali: dietologo, medico internista, psicologo e psichiatra. Molto probabilmente il dietologo formulerà una dieta che sia adeguata per i fabbisogni nutrizionali del singolo, ma che sia per lui anche soddisfacendo, in modo da iniziare un programma di rieducazione alimentare.
A seconda poi di eventuali altre patologie concomitanti potrebbero essere aggiunti farmaci come gli antidepressivi o gli ansiolitici. A questi si includono farmaci usati in caso di bulimia nervosa (la prognosi è migliore nella BED che non nella bulimia nervosa). Spesso viene anche aggiunta una terapia cognitivo-comportamentale, soprattutto quando il paziente manifesta problemi legati al raggiungimento del peso forma.
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