Disturbo borderline: cause, sintomi, cure
Il disturbo borderline è una condizione caratterizzata da instabilità emotiva e comportamenti impulsivi. Colpisce i giovani adulti con i suoi sintomi.
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Il disturbo borderline di personalità è una condizione che può influenzare in modo profondo le relazioni di una persona e la sua capacità di regolare le emozioni e gli impulsi. Chi soffre di DBP tende infatti a vivere le relazioni interpersonali in maniera molto conflittuale e instabile. Per la persona, è difficile riuscire a instaurare rapporti di amicizia, familiari o intimi che siano stabili nel tempo, teme spesso di essere abbandonata e assume comportamenti improvvisi e impulsivi.
Spesso il soggetto ignora o sottovaluta i possibili rischi e le conseguenze delle proprie azioni, sia per sé che per gli altri. Questo disturbo è inserito nel capitolo dei “disturbi della personalità” del DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, e tende a manifestarsi solitamente durante la prima età adulta.
Solitamente il disturbo borderline di personalità tende a manifestarsi insieme ad altre condizioni psichiatriche, come depressione, ansia e panico o anche abuso di sostanze stupefacenti. Di seguito vedremo quali sono le cause del disturbo borderline e i sintomi fisici e psicologici da riconoscere.
Disturbo di personalità borderline: chi colpisce?
Negli ultimi anni si è registrato un aumento dei casi di DBP negli adolescenti e nei giovani adulti. Il disturbo si manifesta più spesso nella prima età adulta, e viene diagnosticato con maggior frequenza nelle donne, rispetto che negli uomini.
Talvolta la diagnosi può riguardare ragazzi e ragazze in età pre-adolescenziale che, per un anno consecutivo, hanno manifestato i sintomi del disturbo.
Con l’età, chi ha una personalità borderline tende a sperimentare una graduale riduzione dei sintomi, miglioramento reso possibile anche grazie a un adeguato trattamento.
Disturbo borderline: cause
Borderline si nasce o si diventa? E in quest’ultimo caso, per quale motivo si diventa borderline? In realtà le cause del disturbo non sono ancora del tutto note.
Tuttavia, molti esperti ritengono che, come nel caso di molti altri disturbi di natura psicologica, all’origine della condizione possano esservi sia fattori genetici che fattori ambientali. Dal punto di vista genetico, avere dei familiari stretti (come fratelli o sorelle) con disturbo borderline di personalità può aumentare le possibilità di sviluppare a propria volta la stessa condizione.
Significativo, però, è anche il peso dei fattori ambientali. Affrontare delle esperienze difficili o traumatiche durante la prima infanzia, ad esempio, può aumentare il rischio di sviluppare una personalità borderline.
Sperimentare il trauma dell’abbandono, ricevere poche cure dalle figure genitoriali, vivere in relazioni instabili o subire abusi: questi sono considerati importanti fattori predisponenti. Ma bada bene, non tutti coloro che hanno vissuto simili esperienze svilupperanno necessariamente un simile disturbo, così come non tutte le persone con DBP sono accomunate da trascorsi traumatici.
Gli esperti hanno inoltre osservato che nelle persone con disturbo borderline possono presentarsi dei cambiamenti nella struttura del cervello, più esattamente nelle aree di controllo degli impulsi e di regolazione delle emozioni. Ciononostante, è ancora da chiarire se tali alterazioni siano la causa o la conseguenza del disturbo.
Disturbo borderline di personalità: sintomi
Come capire se una persona è borderline? Spesso, chi riporta questo disturbo manifesta una serie di sintomi caratteristici, che non riguardano solo la sfera psicologica ed emotiva, ma possono ripercuotersi anche sulla salute fisica.
Fra i più caratteristici sintomi di disturbo borderline si evidenziano:
- Instabilità nelle relazioni, con la tendenza ad esaltare eccessivamente una persona, per poi assumere un atteggiamento manipolatore ed esigente quando le proprie necessità non vengono soddisfatte
- Frequenti e improvvisi sbalzi di umore
- Paura di essere abbandonati: proprio questa paura porta la persona a fare di tutto pur di non farsi lasciare
- Problemi del sonno: questi rappresentano un sintomo comune nelle persone affette da DBP
- Frequente sensazione di noia o di vuoto
- Tendenza ad essere eccessivamente critici verso se stessi, atteggiamento che aumenta la sensazione di essere sbagliati, e il senso di colpa e vergogna
- Difficoltà nel riuscire a gestire le proprie emozioni, che vengono percepite in modo amplificato. Ricorrono più di frequente emozioni come rabbia e frustrazione, con una sensazione di vergogna per non aver saputo controllare le proprie reazioni
- Difficoltà a comprendere le possibili conseguenze negative di un comportamento o di un’azione: la persona con disturbo borderline può compiere gesti rischiosi, come assumere droghe, guidare in modo spericolato, avere rapporti non protetti, senza tenere in conto le possibili conseguenze
- Se sottoposta a forte stress, la persona con disturbo borderline può sviluppare sintomi psicotici, come deliri, alterazioni della normale capacità di pensiero e fenomeni dissociativi
- Autolesionismo: spesso, chi soffre di questo disturbo tende ad assumere comportamenti autolesionistici, come tagliare le braccia (cutting) o procurarsi altri tipi di ferite. Ma perché “i borderline” si tagliano? Le ragioni possono essere diverse. Si può interpretare questo comportamento come un modo per autopunirsi in quanto ci si ritiene “sbagliati”, ma l’autolesionismo può anche rappresentare un modo per “gestire” emozioni troppo forti, quindi per calmare lo stress e l’ansia che travolgono la persona come un’onda improvvisa.
Disturbo borderline e depressione
Come abbiamo visto, spesso chi ha una personalità borderline tende a manifestare anche altre malattie e disturbi, come depressione, problemi di autolesionismo, ma anche disturbo da stress post-traumatico, disturbo bipolare, ansia, attacchi di panico, pensieri suicidi, assunzione di sostanze eccitanti e stupefacenti e disturbi dell’alimentazione.
Le persone con questo disturbo registrano un tasso di comportamenti autolesionistici e suicidi più elevato rispetto al resto della popolazione.
I sintomi fisici del disturbo borderline
Il DBP può comportare anche dei sintomi fisici, come una frequente stanchezza o frequenti disturbi allo stomaco. Come conseguenza di comportamenti autolesionistici, la persona può presentare anche cicatrici o infezioni cutanee.
Il rapporto poco sano con il cibo (i disturbi alimentari rientrano fra i principali sintomi di questa condizione) può invece comportare evidenti variazioni di peso o anche delle carenze nutrizionali.
Le conseguenze
Le conseguenze del disturbo borderline di personalità possono essere molteplici, e possono interessare anche la vita scolastica e lavorativa della persona, oltre che quella sociale.
Il disturbo può ad esempio comportare problemi a scuola o sul posto di lavoro, come frequenti sospensioni, brutti voti o licenziamenti.
Chi soffre di questo disturbo tende spesso a non portare a termine gli studi, e può andare incontro a problemi con la legge a causa dei comportamenti impulsivi; può anche sviluppare una dipendenza da sostanze stupefacenti. Dal punto di vista relazionale, i rapporti instaurati da una persona con tale disturbo tendono ad essere spesso conflittuali. Non di rado sfociano infatti in separazioni e divorzi.
L’autolesionismo, uno dei sintomi del disturbo borderline, può causare danni non solo dal punto di vista psicologico, ma anche fisico. A causa dei comportamenti impulsivi, la persona può inoltre sviluppare infezioni trasmesse sessualmente o avere delle gravidanze indesiderate.
I pensieri di morte possono portare la persona a tentare il suicidio.
Diagnosi
La diagnosi di disturbo borderline della personalità viene eseguita sulla base dei sintomi manifestati dal paziente. Spesso, il disturbo si manifesta con comportamenti atti ad evitare ad ogni costo un possibile abbandono (reale o immaginario che sia). La persona manifesta una forte instabilità dell’immagine di sé, tende ad agire in maniera impulsiva senza considerare le conseguenze, può avere comportamenti autolesionistici o tendenze suicide, e sperimenta sentimenti di rabbia smisurati.
Generalmente, i sintomi che abbiamo descritto tendono a manifestarsi all’inizio dell’età adulta, ma come vedremo, possono attenuarsi fino a ridimensionarsi con l’età.
Trattamento
Come si cura il disturbo borderline di personalità? Per poter guarire da questo disturbo è fondamentale un percorso di psicoterapia (Terapia dialettico-comportamentale), talvolta abbinato alla somministrazione di farmaci per ridurre sintomi come ansia, depressione, sbalzi di umore e problemi del sonno.
Tra i farmaci per il disturbo borderline più spesso impiegati rientrano gli stabilizzatori dell’umore, farmaci antipsicotici e i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), impiegati per alleviare ansia e depressione.
La psicoterapia settimanale (individuale o di gruppo) aiuterà il paziente a imparare a gestire le proprie emozioni. Sarà inoltre importante prestare attenzione alla qualità del sonno. Sia il DBP che l’insonnia possono infatti rendere più difficile una sana e corretta gestione delle emozioni, causando un problema di “disregolazione emotiva”.
L’insonnia rende più difficile riuscire a gestire le emozioni, e ciò causa l’insorgenza di pensieri negativi e angoscianti, che a loro volta rendono più difficile riuscire a dormire, compromettendo ulteriormente la capacità di regolare le emozioni. Si innesca quindi un vero e proprio circolo vizioso dal quale è difficile uscire senza l’aiuto di una persona qualificata e competente.
Spesso, alla terapia individuale può essere abbinata una terapia familiare. Sapere cosa ferisce un borderline, cosa lo fa arrabbiare e cosa innesca i comportamenti autolesionistici o altre manifestazioni della condizione, permetterà ad amici e familiari di approcciarsi in modo più adeguato e attento.
Si guarisce dal disturbo borderline di personalità?
Se hai un disturbo borderline, non devi scoraggiarti. Questa condizione ha senz’altro un impatto importante sulla qualità della vita della persona, ma nella maggior parte dei casi i sintomi tendono a migliorare con l’età e, grazie all’aiuto di uno psicologo o psichiatra, potrai vivere una vita del tutto soddisfacente e serena.
Fonti