Disturbo da dismorfismo corporeo, cure
Esistono delle cure per il Disturbo da dismorfismo corporeo che possono aiutare il paziente a costruire un rapporto più sano con il proprio corpo. Solitamente, il disturbo viene trattato sia attraverso un’apposita terapia farmacologica, sia con delle sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale.
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Il disturbo da dismorfismo corporeo (BDD, Body Dysmorphic Disorder) è una condizione di salute mentale che può richiedere diversi tipi di cure. Si tratta di un disturbo che porta chi ne soffre a concentrarsi in maniera quasi ossessiva su uno o più difetti, reali o anche solo percepiti, che riguardano il proprio aspetto esteriore.
Il disturbo colpisce quasi in egual misura uomini e donne, e tende a manifestarsi pelopiù durante gli anni dell’adolescenza, causando un profondo senso di vergogna e di disagio.
Chi soffre di dismorfismo corporeo può arrivare a evitare le situazioni sociali, potrebbe decidere di non uscire più di casa per non essere visto in pubblico e non dover mostrare i propri difetti fisici. Nella maggior parte dei casi, questi presunti difetti sono, in realtà, di entità minima o persino del tutto assenti o invisibili a un occhio esterno.
In questo articolo vedremo come si cura il dismorfismo e quali sono i migliori approcci per migliorare la vita delle persone che ne soffrono.
Come nasce la dismorfofobia?
Un soggetto dismorfofobico può cominciare a manifestare i primi sintomi del disturbo già durante il periodo dell’adolescenza, intorno ai 17 anni di età. Tuttavia, in alcuni casi i primi segnali possono emergere anche in età più precoce, intorno ai 12-13 anni.
Il disturbo colpisce in misura leggermente maggiore le donne rispetto agli uomini, e coinvolge circa il 2-3% della popolazione.
La percentuale di persone con dismorfofobia potrebbe però essere ben più alta, dal momento che questo disturbo risulta spesso sottodiagnosticato.
Non di rado, infatti, i pazienti che ne soffrono non si rivolgono allo psicologo o a una figura professionale, perché sono troppo imbarazzati per il proprio presunto difetto estetico o per i propri pensieri, oppure perché non sanno che esistono delle cure per il disturbo da dismorfismo corporeo che potrebbero aiutarli ad affrontare e superare il problema.
Dismorfismo mentale e altri disturbi
In molti casi, il dismorfismo corporeo può andare di pari passo con altri disturbi psichiatrici e psicologici.
Le persone che soffrono di questo problema possono soffrire allo stesso tempo di disturbo depressivo maggiore e di disturbi d’ansia.
In molti casi, i pazienti soffrono anche di disturbo ossessivo-compulsivo, di disturbi alimentari o tendono a fare uso di sostanze stupefacenti.
Tra i fattori di rischio che possono aumentare il rischio di sviluppare il BDD vi sono:
- Avere dei membri della famiglia che soffrono della stessa condizione o di disturbo ossessivo-compulsivo (dismorfismo corporeo famigliare)
- Aver subito traumi o esperienze di vita negative, come bullismo, mancanza di cure nell’infanzia o abusi
- Essere delle persone troppo perfezioniste
- Soffrire di un’altra condizione psichiatrica o psicologica, come quelle che abbiamo visto in alto
- Sentire il peso delle pressioni sociali riguardo l’ideale di bellezza da raggiungere.
Come capire se si soffre di dismorfismo?
A tutti può capitare di non amare particolarmente una parte del proprio corpo. C’è chi non ama la propria pancia, chi vorrebbe un naso più piccolo, e chi vorrebbe un fondoschiena meno piatto. Insomma, nessuno di noi è perfetto, ed è questo che ci rende speciali.
La maggior parte di noi impara ad accettare e apprezzare il proprio corpo così com’è.
Chi ha un disturbo di dismorfofobia, però, può vivere i propri difetti estetici (presunti o reali che siano) con estremo disagio, vergogna e imbarazzo. Alcuni pazienti credono che gli altri si prendano gioco di loro, per via del loro aspetto esteriore.
Chi soffre di dismorfismo corporeo tende a focalizzare le proprie preoccupazioni su parti del corpo ben precise, come il viso, i capelli, la pelle, il seno, la pancia o persino i genitali e la massa muscolare.
Un particolare tipo di dismorfismo corporeo è quello in cui il soggetto si concentra sui muscoli. Alcune persone con dismorfia muscolare potrebbero vedersi troppo mingherline e troppo magre, nonostante siano in realtà in forma o muscolose. Per correre ai ripari, queste persone potrebbero decidere di assumere degli integratori anabolizzanti o allenarsi in palestra con ritmi malsani, pur di avere un corpo più possente.
Le persone con dismorfismo facciale, invece, potrebbero decidere di applicare molto make up per coprire il presunto difetto, o – nei casi più estremi – potrebbero rivolgersi a un chirurgo plastico per migliorare il proprio aspetto.
Quelli che abbiamo visto sono solo alcuni esempi di dismorfismo. In tutti casi, si tratta di un problema che necessita di attenzione e di un apposito trattamento.
Conseguenze del disturbo da dismorfismo corporeo
Abbiamo più volte sostenuto che quello del dismorfismo è un problema che va preso in seria considerazione e che necessita di apposite cure. Ma quali sono i rischi cui vanno incontro coloro che soffrono di questo disturbo?
Alcune delle conseguenze di questa condizione le abbiamo già anticipate: spesso, i soggetti dismorfofobici tendono a evitare le situazioni sociali, alimentando un problema di isolamento sociale che può causare gravi conseguenze per la salute e il benessere psicologico della persona.
In più, il disturbo da dismorfismo corporeo è spesso accompagnato da altre condizioni come depressione, disturbo d’ansia o disturbi alimentari, come anoressia, binge eating o bulimia nervosa.
Percepire un difetto fisico potrebbe portare la persona ad assumere comportamenti dannosi e pericolosi per la vita: il BDD è infatti associato in maniera significativa a un maggior rischio di suicidio o di pensieri suicidi.
Dismorfismo corporeo: test e diagnosi
Per valutare l’effettiva presenza di questo disturbo, è stato creato un apposito test psicologico, ovvero il BDDE (Body Dysmorphic Disorder Examination), una sorta di test clinico che permette allo specialista di individuare un problema legato a un’immagine di sè fortemente negativa.
All’interno del manuale diagnostico DSM-5, il disturbo da dismorfismo corporeo rientra nel capitolo dei disturbi ossessivo compulsivi.
Per poter formulare una diagnosi, lo psicologo o psichiatra valuterà la gravità delle preoccupazioni estetiche manifestate dal paziente, ovvero se tali pensieri rendono difficile o persino impossibile lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Bisognerà inoltre esaminare la storia clinica del paziente, per valutare la presenza di eventuali condizioni psichiatriche, come depressione o ansia sociale. Il terapeuta valuterà anche altri fattori, come la presenza di pensieri suicidari.
Chi cura il dismorfismo?
Solitamente, le persone con dismorfismo corporeo si rivolgono a uno psicologo o, qualora dovesse essere necessario un trattamento farmacologico, anche a uno psichiatra.
Quali sono le cure per il Disturbo da dismorfismo corporeo?
Il trattamento prevede una combinazione di farmaci antidepressivi e delle sedute di terapia cognitivo comportamentale.
Nello specifico, ai pazienti possono essere prescritti farmaci antidepressivi SSRI o clomipramina, utili nel ridurre alcuni sintomi del disturbo. Spesso, i farmaci antidepressivi devono essere assunti a dosaggi maggiori rispetto a quelli necessari per trattare altre condizioni.
La psicoterapia cognitivo comportamentale, invece, vuole aiutare il paziente a sviluppare una visione di sé più sana, vuole aiutarlo ad affrontare i pensieri negativi in merito al proprio aspetto e ad avere un rapporto più sano con il proprio corpo.
Se stai affrontando questo o un altro problema psicologico che non ti permette di vivere a pieno la tua vita, non esitare a rivolgerti a uno psicologo, per trovare la strada giusta per te, e ritrovare la tua serenità.
Fonti