Donatori di sangue in calo, il dato più basso dal 2009
I donatori di sangue sono in calo e il 2017 è l’anno della crisi. Le Regioni attualmente riescono a far fronte grazie a un sistema di compensazione.
Sono drasticamente in calo i donatori di sangue. Nel 2017 sono scesi ai minimi storici. Il dato più basso risale al 2009. A donare sono stati poco più di un milione e 680mila. Il trend negativo continua dal 2012, anno in cui si è osservato il picco con quasi un milione e 740mila. Per quanto riguarda il numero di donazioni, nel 2017 ne sono state effettuate in tutto 3.006.726, 30mila in meno rispetto all’anno precedente.
Questi sono i dati presentati al Senato dal Centro Nazionale Sangue nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione, realizzata con il Civis (il Coordinamento delle associazioni di volontari), in vista del World Blood Donor Day, la Giornata mondiale del donatore di sangue che l’Oms celebra il 14 giugno.
Nel 31% dei casi si tratta di donne, mentre la fascia di età in cui le donazioni risultano più numerose è quella 46-55 anni (il 29% del totale), seguita dall’intervallo 36-45 anni (il 26%). Il 13% ha invece tra 18 e 25 anni. Nonostante tutto, l’Italia riesce a far fronte alle richieste grazie alla compensazione tra Regioni. Il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno, ha così commentato:
«Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio ma in alcune Regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione. È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile e che garantiscano un’organizzazione della rete tale da mantenere costanti i livelli di raccolta di plasma e sangue anche durante i primi mesi dell’anno o quelli estivi e conseguire gli obiettivi di raccolta contenuti nel programma nazionale. Anche sulla raccolta del plasma, per cui non siamo autosufficienti, occorre uno sforzo organizzativo delle istituzioni regionali».