Doping, i Nas scoprono falsi medici e dietisti: dieci arresti a Taranto
I carabinieri della città salentina hanno scoperto un'organizzazione che trafficava illegalmente sostanze dopanti come anabolizzanti e anoressanti.
Dieci arresti, 65 perquisizioni, accuse gravissime che vanno dall’esercizio abusivo della professione sanitaria fino all’importazione illegale di farmaci dopanti, ricettazione e vendita non autorizzata di medicinali: l’operazione Belzebù dei carabinieri dei Nas di Taranto, coordinata dal pm della Procura di Brindisi Milto Stefano De Nozza, ha permesso di identificare finalmente un’organizzazione criminale che prescriveva liberamente, senza averne la facoltà, medicinali e sostanze anabolizzanti. Gli arresti sono scattati all’alba di oggi, 11 Giugno, e coinvolgono molte personalità del mondo sportivo della città salentina.
L’inchiesta era cominciata già nel 2011 e si è allargata fino a coinvolgere molte persone: i numerosi arrestati facevano parte di questa organizzazione illecita che importava e commercializzava senza permessi medicinali e sostanze a effetto dopante che andrebbero assunte sotto strettissimo controllo medico. L’indagine ha setacciato tramite perquisizione le associazioni sportive amatoriali e dilettantistiche di body building di Taranto: oltre alle ricette mediche falsificate per le prescrizioni, l’organizzazione si rivolgeva all’importazione clandestina o addirittura si impegnava in furti in depositi farmaceutici di distribuzione e ai corrieri di trasporto medicinali pur di procurarsi i farmaci necessari.
L’indagine sul doping illegale ha sconvolto non poco la scena sportiva tarantina e sta coinvolgendo numerosi atleti tra professionisti, semiprofessionisti e dilettanti del mondo del culturismo e body building.
Stando ad alcune fonti, l’inchiesta potrebbe essere collegata in modo tangente anche alla morte del del bodybuilder e culturista italiano Daniele Seccarecci, scomparso a Taranto nel Settembre 2013 per un infarto a soli 33 anni: l’uomo era stato arrestato nel 2011 nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano che lo accusava di commercializzazione e ricettazione di sostanze dopanti; Seccarecci si era sempre professato innocente. Tra gli sportivi raggiunti dal provvedimento di custodia cautelare anche l’atleta disabile e recordman delle immersioni in acqua Paolo De Vizzi.