Dove si trova l’acido acetilsalicilico e qual è il suo meccanismo d’azione
Cos'è l'acido acetilsalicilico e a cosa serve
L’acido acetilsalicilico è maggiormente conosciuto come aspirina, dal nome commerciale della nota casa farmaceutica tedesca Bayer. Si tratta di un farmaco antiinfiammatorio non-steroideo, un Fans, che fa parte della famiglia dei salicilati. Il composto, che solitamente si scioglie in acqua, opera da solo o in collaborazione con altri principi come analgesico per dolori di lieve entità, come antipiretico, come antiinfiammatorio.
L’acido acetilsalicilico ha anche effetti antiaggreganti e fluidificanti sul sangue: per questo motivo a piccole dosi l’aspirina e tutti i farmaci a base di acido acetilsalicilico vengono usati per prevenire gli attacchi cardiaci in pazienti potenzialmente a rischio. In passato si usava moltissimo nel combattere i sintomi dell’influenza, anche se oggi si preferisce usare il paracetamolo. Se usato a basso dosaggio, viene impiegato per bloccare la formazione del trombossano A2 nelle piastrine, per una maggiore fluidificazione del sangue e quindi per prevenire possibili infarti.
L’acido acetilsalicilico è scarsamente presente in natura: è un farmaco di sintesi, ideato dal chimico francese Charles Frederic Gerhardt. Il primo brevetto consisteva nell’uso di salicilato di sodio, di origine vegetale, e di cloruro di acetile, ottenuto da sintesi.
L’acido acetilsalicilico è una molecola sintetica che viene assunto per via orale e assorbido dalla mucosa gastrica e intestinale, per essere poi distribuito a livello epacio, grazie ad alcuni enzimi. L’acido, arrivando nei tessuti, inibisce le ciclossigenasi, riducendo le concentrazioni di prostaglandine, che intervengono nei processi infiammatori. Ne consegue un effetto antinfiammatorio, antidolorifico e in piccolissima parte anche antipiretico.
Terminata la sua azione, l’acido salicilico viene metabolizzato a livello epatico, per poi essere escreto attraverso le vie renali.
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