Elenco degli alimenti che fermentano nell’intestino
Legumi come fagioli e lenticchie, verdure crucifere come cavoli e broccoli, frutta ad alto contenuto di zucchero come mele e pere, bevande gassate come l'acqua frizzante e cibi preparati con l'aggiunta d'aria come frullati e gelati sono noti per fermentare nell'intestino, causando gas e gonfiore. Dolcificanti artificiali come il sorbitolo e alimenti ricchi di grassi ed alcuni vegetali come cipolle e cavolfiori possono anch'essi contribuire alla fermentazione.
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Avere a disposizione un elenco degli alimenti che fermentano nell’intestino può essere di grande aiuto per chi soffre abitualmente di gonfiore addominale. La fermentazione intestinale è un processo del tutto naturale che vede i batteri presenti nel tratto gastrointestinale metabolizzare i carboidrati non digeribili, producendo gas di ossigeno, azoto, anidride carbonica, metano, idrogeno. Questo processo, che svolge un ruolo importante nella salute dell’intestino, può causare gonfiore, flatulenza e disagio, e può essere favorito dal consumo di determinati alimenti. In questo articolo, ci focalizziamo su quali sono.
Elenco alimenti che fermentano nell’intestino
Tra le categorie alimentari a rischio ci sono i legumi secchi, come fagioli e lenticchie, insieme a soia e cavoli. Frutta come mele, prugne, banane e uva secca, pur essendo salutari, possono avere lo stesso effetto. Questo non implica una rinuncia categorica a questi alimenti, ma un consumo moderato. Nel caso delle fibre, essenziali per il benessere, è possibile ridurre la formazione di gas aumentandone gradualmente l’assunzione nel corso di diverse settimane, permettendo all’intestino di abituarsi alla loro presenza.
- Le bevande gassate, compresa l’acqua frizzante, che contiene anidride carbonica, sono da evitare se vogliamo prevenire il gonfiore. Queste si collocano al vertice della lista dei “nemici” per chi lotta contro la sensazione di pancia gonfia. Restando in tema bevande, è bene anche evitare di bere con la cannuccia.
- Frappè e frullati. Nonostante siano generalmente considerati sani, specie quando a base di frutta e verdura, non sono da meno i cibi che, durante la preparazione, catturano l’aria. E frullati, frappè e gelati ne sono un esempio.
- Polialcoli: dolcificanti naturali quali il sorbitolo e il mannitolo, ampiamente utilizzati nella produzione di caramelle e gomme da masticare, vengono fermentati dai batteri intestinali: ciò causa la formazione di gas e conseguente gonfiore nell’addome.
- Cibi grassi. I cibi ad alto contenuto di grassi, come le fritture, le carni grasse e le salse a base di burro, possono favorire la crescita di batteri intestinali che producono gas, peggiorando di fatto tale disagio.
- Legumi: fagioli, lenticchie, ceci e piselli contengono carboidrati complessi che non possono essere completamente digeriti nello stomaco e nell’intestino tenue. Quando raggiungono l’intestino crasso, i batteri intestinali ne provocano la fermentazione, producendo gas come risultato.
- Verdure crucifere: broccoli, cavolfiori, cavoli e cavolini di Bruxelles sono ricchi di fibre e zolfo. A renderli causa di gonfiore è il fatto che le loro fibre alimentari non digeribili possono subire fermentazione batterica nell’intestino, causando la formazione di gas.
- Frutta ad alto contenuto di zucchero: frutti come mele, pere, ciliegie e uva contengono fruttosio, un tipo di zucchero che può causare fermentazione se consumato in eccesso.
- Latticini: alcuni prodotti lattiero-caseari come il latte, soprattutto se non digeriti correttamente, possono causare fermentazione nell’intestino. In particolar modo in chi è intollerante al lattosio.
In conclusione, la fermentazione intestinale è un processo naturale che coinvolge la decomposizione di carboidrati non digeribili da parte dei batteri intestinali. Sebbene possa causare sintomi di disagio, quando non è eccessiva è utile per la salute dell’intestino. Individuare quali cibi tendono a fermentare di più nell’intestino e adottare strategie per gestire i sintomi può aiutare a promuovere una migliore digestione ed il grado di benessere generale.
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