Emozioni, la tristezza è quella che dura più a lungo
A durare meno di tutte è, invece, la noia
Alcune emozioni durano letteralmente un battito di ciglia. Altre, invece, possono diventare inseparabili compagne di vita. Purtroppo a durare più a lungo rispetto alle altre non è la felicità: secondo uno studio dell’Università di Lovanio, in Belgio, pubblicato sulla rivista Motivation and Emotion la più longeva fra tutte le emozioni è la tristezza.
Per arrivare a questa conclusione Philippe Verduyn e Saskia Lavrijsen, autori della ricerca, hanno chiesto a oltre 200 ragazzi in età di scuola superiore di raccontare quali fossero state le emozioni vissute più di recente e quanto fossero durate. In più ai partecipanti sono state poste domande sulle strategie utilizzate per valutare e affrontare queste emozioni.
Fra i 27 stati d’animo analizzati la tristezza è risultata essere il più duraturo. La noia, al contrario, è risultata l’emozione di più breve durata. La durata è risultata essere anche il parametro in grado di differenziare emozioni molto simili fra di loro. Verduyn e Lavrijsen hanno ad esempio scoperto che il senso di colpa dura molto più a lungo rispetto alla vergogna e che l’ansia è più duratura rispetto alla paura.
In generale, come ha spiegato Lavrijsen
le emozioni di breve durata sono tipicamente – ma, chiaramente, non sempre – scatenate da eventi di importanza relativamente bassa. D’altra parte
ha precisato la ricercatrice
le emozioni che durano a lungo tendono ad essere associate a qualcosa di molto importante.
Ecco, quindi, che la noia, la vergogna e la paura, ma anche la sorpresa, il disgusto o l’irritazione, spesso svaniscono tanto rapidamente quanto velocemente sono comparse, mentre la tristezza, spesso associata ad eventi ad alto impatto emotivo, come un decesso, può diventare una vera e propria compagna di vita.
Un vero circolo vizioso
Secondo Verduyn e Lavrijsen alla base della durata di emozioni come la tristezza ci sarebbe un vero e proprio circolo vizioso alimentato dal continuo ricordare l’evento che ha scatenato la tristezza e le sue conseguenze.
La riflessione
ha spiegato Verduyn
è il determinante centrale del perché alcune emozioni durano più a lungo rispetto ad altre.
Riflettendo sull’evento che ha scatenato la tristezza le sue conseguenze diventano sempre più evidenti, e ciò non fa altro che mantenere viva l’emozione, arrivando anche a rafforzarla.
In questo modo emozioni come la tristezza continuano a rinnovarsi pensando all’evento alla sua origine. La noia, invece, sembra letteralmente bloccare il tempo, ma in realtà non è un’emozione altrettanto duratura: che dipenda tutto solo da quanto tempo impieghiamo a trovare un diversivo?
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Via | Springer