Epatite A nei frutti di bosco: monitoraggio ancora attivo, efficaci i test molecolari
Il Ministero della Salute mantiene alta l'attenzione, ma i microbiologi rassicurano: il virus può essere efficacemente rilevato sia nel cibo che in caso di infezione
17 febbraio 2015
Il monitoraggio dei fattori di rischio per l’epatite A, inclusa la possibilità di entrare in contatto con il virus attraverso frutti di bosco surgelati, continuerà anche nel 2015. E’ questa la decisione del Ministero della salute, secondo cui è necessario proseguire nell’indagine sulla possibilità che il microbo si nasconda anche in frutti di mare crudi, acqua non potabile e verdure crude e segnalare prontamente ogni nuova infezione. Fortunatamente le armi a disposizione degli esperti del settore non mancano. A sottolinearlo è l’AMCLI, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani, spiegando che oggi i laboratori di analisi hanno a disposizione test molecolari che permettono di ottenere in poche ore la sequenza dell’Rna del virus e, quindi, di riconoscerlo.
Il focolaio di epatite A che si è acceso in Italia a partire dalla metà del 2013 ha fatto registrare fino ad oggi quasi 2 mila casi e sembra essere associato a frutti di bosco provenienti dalla Polonia e dalla Bulgaria. Anche nel resto dell’Europa si sono accesi altri piccoli focolai epidemici. Ad essere coinvolte sono la Francia, l’Olanda, la Svezia, l’Irlanda e la Norvegia. Riconoscendo il virus i test molecolari permettono di identificare la sua provenienza e di ottenere una mappa geografica della sua diffusione.
Il lavoro dei laboratori di analisi non finisce però qui.
Oltre alla possibilità di ritrovare il genoma del virus in tempi rapidi, i laboratori di Microbiologia Clinica italiani sono in grado di ricercare la presenza delle IgM contro il virus, cosa che permette di accertare velocemente e a costi molto bassi, la presenza dell’infezione in fase acuta o convalescente
spiega Pierangelo Clerici, presidente AMCLI.
Nei nostri laboratori ricerchiamo anche la presenza delle IgG contro il virus, dato che permette di valutare il numero dei casi reali, in quanto infezioni lievi possono decorrere in modo asintomatico.
Il mondo dei virus dell’Epatite è estremamente ampio e nonostante siamo in grado – oggi- di identificare la presenza della maggior parte di essi, Virus dell’ Epatite A, B, C,D ed E, resta ancora circa un 15% circa dei casi di Epatite virale la cui etiologia ci sfugge
aggiunge Cristina Giraldi, segretario dell’Associazione, concludendo:
E’ importante, quindi, continuare anche la ricerca nel settore affinché nessun caso resti senza una precisa causa.
Gli aggiornamenti dal Ministero della Salute
14 Aprile 2014
In base ai dati diffusi negli ultimi mesi dal Ministero della Salute, che ha tenuto conto delle informazioni in suo possesso e di quelli resi disponibili dal Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) dell’Istituto superiore di sanità (ISS), dallo scorso mese di novembre 2013, quando il virus dell’epatite A ha fatto tremare l’Italia nascondendosi nei frutti di bosco surgelati, il numero delle infezioni registrate è diminuito. Tuttavia stando agli aggiornamenti risalenti alla fine di febbraio 2014 il numero dei casi negli ultimi mesi darebbe superiore a quello rilevato “nello stesso periodo dei due anni precedenti”, con un totale di 1.463 casi di epatite A dal 1° gennaio 2013 al 28 febbraio 2014.
Dato il lungo periodo di incubazione della malattia, il Ministero sta proseguendo con le valutazioni relative ai primi mesi di quest’anno. Nel frattempo le analisi di laboratorio condotte confermano che nella maggior parte dei casi analizzati il virus responsabile delle infezioni è lo stesso riscontrato nei frutti di bosco surgelati.
Sono inoltre ancora in corso indagini di tracciabilità che, precisa il Ministero,
hanno messo in luce l’estrema complessità della catena distributiva.
Una complessità che complica ulteriormente la situazione già poco chiara determinata dal fatto che, coinvolgendo più di un paese europeo, l’epidemia sia stata classificata come “multistate”. Le nazioni ad essere coinvolte sono infatti più d’una: oltre all’Italia, la Gran Bretagna, la Svezia, la Francia, la Norvegia, la Danimarca, la Finlandia, la Bulgaria, la Germania, l’Olanda, l’Irlanda e la Polonia. Solo in 10 casi, però, si tratta di turisti stranieri che hanno soggiornato in Italia “ove, compatibilmente al tempo di incubazione della malattia, potrebbe essere avvenuta l’esposizione”.
Le indagini di tracciabilità, anche se non ancora completate, sembrano escludere l’ipotesi che all’origine dell’epidemia ci sia un singolo ingrediente contaminato all’origine o una sola contaminazione durante la fase di lavorazione. Per questo il ministero precisa che
sono in fase di approfondimento ulteriori scenari che comportano la concomitanza delle ipotesi sopra descritte.
Il Ministero precisa anche che dal 17 Marzo 2013 al 13 Marzo 2014 (dati aggiornati al 4 Aprile 2014) sono risultati contaminati dal virus dell’epatite A (HVA) i seguenti lotti:
- Misto frutti di bosco “Bosco Reale” gr. 200 di Asiago Food Spa, lotto 13036, scadenza 02/2015.
- Misto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 450 di Green Ice Spa, lotti: 13015 con scadenza 31/12/2014; 13129 con scadenza 04/2015; 13136 con scadenza 04/2015; 13004 con scadenza 12/2014; 13059 con scadenza 01/2015.
- Frutti di bosco congelati 1 kg di Erica Spa, lotto 49/13 con scadenza Fine agosto 2014.
- Misto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 300 di Green Ice Spa, lotto 13079, scadenza 02/2015.
- Cocktail de fruits rouges di bio Picard, lotto 1.2.3.10.18.04 A3, scadenza 06/2014.
- La Valle degli orti, gr. 300 di Buitoni-Nestlè, lotto s13144088803, scadenza 05/2015.
- More selvatiche congelate, 10 kg, provenienza Romania, lotto 3052 (analisi in autocontrollo;
prodotto non commercializzato). - La Valle degli orti di Buitoni-Nestlè, lotto 3164088803, scadenza 06/2015.
- Abetone Frutti di bosco di Danti Giampiero &C snc, lotto BZ 18913, scadenza 06/2015
Il Ministero precisa che
sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato, non si esclude l’eventualità che altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta possano essere presenti sul mercato.
Il Ministero della salute raccomanda, quindi, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (portandoli a 100°C) per almeno 2 minuti.
Via | Ministero della Salute
Non solo Piemonte, le denunce arrivano anche da Roma
1 Novembre 2013
Il problema sembrava localizzato soprattutto in Piemonte, ma in realtà il virus dell’epatite A nascosto nei frutti di bosco surgelati sta colpendo anche in altre regioni. La nuova denuncia depositata sulla scrivania del pm torinese Raffaele Guariniello viene infatti da Roma, dove una donna di 40 anni ha contratto l’infezione prima dell’estate.
Nella sua querela la quarantenne spiega di acquistare abitualmente more, lamponi e ribes surgelati. Prima dei mesi estivi la donna ha consumato prodotti delle marche risultate positivi ai controlli effettuati nei mesi scorsi. Purtroppo la fortuna non l’ha assistita: dopo essersi sentita male sul lavoro, si è recata in ospedale, dove ha scoperto di avere a che fare con l’epatite A.
Nel frattempo le indagini proseguono. Nel fascicolo degli indagati sono state già iscritte cinque persone, accusate di commercio di alimenti pericolosi per la salute. Guraniello ha anche chiesto 7 rogatorie internazionali nei Paesi produttori (Polonia, Ucraina, Bulgaria e Canada).
Secondo i dati del Ministero della Salute le segnalazioni pervenute tra il 23 maggio e l’11 luglio scorsi sono 382. I prodotti risultati positivi ai controlli per la presenza del virus, tutti ritirati dal mercato, sono i seguenti:
- Misto frutti di bosco “Bosco Reale” gr. 200 di Asiago Food Spa
- Misto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 450 di Green Ice Spa
- Frutti di bosco congelati 1 kg di Erica Spa
- Misto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 300 di Green Ice Spa
- Cocktail de fruits rouges bio di Picard
- La Valle degli orti, gr. 300 di Buitoni-Nestlè
- More selvatiche congelate, 10 kg provenienti dalla Romania
Al momento Guariniello sta procedendo agli accertamenti sul caso della donna romana e ha disposto nuovi controlli in tutto il paese.
Via | Adnkronos; Ministero della Salute
Foto | da Flickr di epSos.de