Epatite A nei frutti di bosco, scoperte a Torino 5 nuove contaminazioni
I prodotti incriminati provengono da Polonia, Ucraina e Canada
Dalla scorsa primavera il virus dell’epatite A sta minacciando la salute degli italiani nascondendosi all’interno di frutti di bosco surgelati. Oggi nuovi campionamenti hanno rilevato la presenza del microbo nei supermercati di Torino. I prodotti contaminati provengono dall’estero – in particolare da Polonia, Ucraina e Canada – e sono commercializzati da aziende della Lombardia e dell’Emilia Romagna, che si aggiungo alle altre 10 ditte con sede in Piemonte, in Lombardia, in Veneto ed in Emilia Romagna che hanno commercializzato prodotti contaminati dal virus.
E’ stato nello scorso mese di aprile che i primi dubbi sull’origine delle infezioni sono caduti sui frutti di bosco, quando un caso è stato associato proprio al consumo di una torta guarnita con la frutta incriminata. La diffusione dell’infezione ha portato ad un’aumento dell’incidenza dell’epatite A del 70% rispetto a quanto registrato tra marzo e maggio del 2012.
Il mese scorso il pm Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta. Le analisi disposte hanno rilevato le contaminazioni, già segnalate al Ministero della Salute. Ora la procura Torinese, oltre ad aver disposto nuovi campionamenti, ha chiesto rogatorie internazionali ai tre paesi coinvolti nel caso. Al momento il reato ipotizzato a carico di ignoti è quello di commercializzazione di sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica.
L’ipotesi è che la contaminazione sia avvenuta prima del congelamento. Per salvaguardare la salute pubblica e individuale il Ministero della Salute ha recentemente rinnovato il consiglio di consumare frutti di bosco surgelati solo dopo averli bolliti per almeno due minuti.