Benessereblog Salute Epatite C: ecco come l’Aifa curerà 80mila persone l’anno

Epatite C: ecco come l’Aifa curerà 80mila persone l’anno

Ecco quali sono i criteri per il trattamento di eradicazione dell’epatite C.

Epatite C: ecco come l’Aifa curerà 80mila persone l’anno

Epatite C – L’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via al suo piano di eradicazione dell’epatite C. A tal proposito, in questi giorni sono stati rivelati i nuovi criteri per arruolare i pazienti che potranno sottoporsi al trattamento gratis. Grazie al “Piano di eradicazione dell’epatite C”, sarà infatti possibile curare circa 80mila persone all’anno per tre anni, alla fine dei quali saranno state curate circa 240.000 persone. Negli 11 criteri indicati dall’Agenzia, rientrano praticamente quasi tutti i malati, e ciò ha incontrato il favore delle associazioni di pazienti.

Fino ad ora infatti, il trattamento gratuito interessava solo coloro che avevano un’infezione in fase avanzata, con un costo per il sistema sanitario di circa 14mila euro a paziente, e proprio la spesa eccessiva per i trattamenti aveva spinto molte persone a rivolgersi all’estero, per comprare il medicinale a basso costo, oppure farselo spedire.

Gli 11 nuovi criteri stilati in accordo con le Società scientifiche sono i seguenti:

  1. Pazienti con cirrosi in classe di Child A o B e/o con HCC con risposta completa a terapie resettive chirurgiche o loco-regionali non candidabili a trapianto epatico, nei quali la malattia epatica sia determinante per la prognosi.
  2. Epatite ricorrente HCV-RNA positiva del fegato trapiantato in paziente stabile clinicamente e con livelli ottimali di immunosoppressione.
  3. Epatite cronica con gravi manifestazioni extra-epatiche HCV-correlate (sindrome crioglobulinemica con danno d’organo, sindromi linfoproliferative a cellule B, insufficienza renale).
  4. Epatite cronica con fibrosi METAVIR F3 (o corrispondente Ishack).
  5. Pazienti in lista per trapianto di fegato con cirrosi MELD 25 e/o con HCC all’interno dei criteri di Milano con la possibilità di una attesa in lista di almeno 2 mesi.
  6. Epatite cronica dopo trapianto di organo solido (non fegato) o di midollo in paziente stabile clinicamente e con livelli ottimali di immunosoppressione.
  7. Pazienti con epatite cronica con fibrosi METAVIR F2 (o corrispondente Ishack) e/o comorbilità a rischio di progressione del danno epatico [coinfezione HBV, coinfezione HIV, malattie croniche di fegato non virali, diabete mellito in trattamento farmacologico, obesità (body mass index &ge30 kg/m2), emoglobinopatie e coagulopatie congenite].
  8. Epatite cronica con fibrosi METAVIR F0-F1 (o corrispondente Ishack) e/o comorbilità a rischio di progressione del danno epatico [coinfezione HBV, coinfezione HIV, malattie croniche di fegato non virali, diabete mellito in trattamento farmacologico, obesità (body mass index &ge30 kg/m2), emoglobinopatie e coagulopatie congenite].
  9. Operatori sanitari infetti
  10. Epatite cronica o cirrosi epatica in pazienti con insufficienza renale cronica in trattamento emodialitico.
  11. Epatite cronica nel paziente in lista d’attesa per trapianto di organo solido (non di fegato) o di midollo.

via | Repubblica, Ansa,

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