Cos’è l’erisipela e come si cura
L'erisipela è un'infezione della pelle che, se trattata tempestivamente, ha generalmente una prognosi positiva: quali sono le cause e quali le cure utili.
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L’erisipela è un’infezione dello strato superficiale della pelle che provoca sintomi quali ferite arrossate, gonfie e dolorose e si sviluppa principalmente sugli arti inferiori, sul viso o sulle braccia, sebbene possa insorgere in qualsiasi parte del corpo. Le cause della patologia sono da riscontrare in un determinato batterio, e la cura deve essere tempestiva per evitare di incorrere in rischi per la salute. Come si prende la erisipela? E quanto dura? Andiamo per gradi.
Cos’è l’erisipela
Come abbiamo detto, è un tipo di infezione della pelle. Colpisce il derma superiore e i linfonodi all’interno della pelle. Tale patologia ha inizio con un taglio o una ferita delle pelle all’interno della quale segue un’invasione batterica. Sebbene si tratti di un’infezione comune e, come tale, possa ripresentarsi nel tempo, se non trattata può diventare grave.
Simile alla cellulite infettiva, l’erisipela differisce da questa per il fatto di interessare lo strato superficiale. La cellulite infettiva colpisce invece lo strato più profondo della pelle, quello noto come tessuto cellulare sottocutaneo che si trova al di sotto dell’epidermide e del derma.
Fattori di rischio
Nonostante possa colpire chiunque, l’erisipela è più frequente nei neonati e nelle persone di età superiore ai 50-60 anni, negli obesi e nei diabetici. Sono fattori di rischio per la patologia:
- vene e vasi linfatici che non funzionano come dovrebbero
- alcolismo
- problemi di circolazione
- sistema immunitario indebolito
Cause dell’erisipela
Come si prende l’erisipela? Tale infezione è generalmente causata dai batteri dello streptococco di gruppo A, nello specifico un batterio chiamato Streptococcus pyogenes, noto anche come Streptococcus beta-emolitico di gruppo A. Si tratta di un microorganismo molto contagioso, che vive nella mucosa del naso e della gola e che si trasmette mediante l’inalazione di goccioline di secrezione nasale e dalla faringe. Tuttavia anche altri batteri che vivono sulla pelle possono causare tali lesioni. E’ il caso, ad esempio, dello Staphylococcus aureus.
Oltre le lesioni cutanee, cause che aumentano la possibilità di svilupparla sono:
- Tagli alla pelle
- Ulcere
- Piaghe da decubito
- Morsi di insetti o animali
- Ferite da intervento chirurgico
- Eczema
- Impetigine
- Infezioni fungine
L’erisipela è contagiosa? No, non è ereditaria e non è si trasmette per contagio in quanto si verifica quando i batteri che colonizzano il corpo penetrano attraverso uno dei possibili ingressi appena elencati.
Sintomi dell’erisipela
Appurato perché viene l’erisipela passiamo ai suoi sintomi. Questi ultimi possono presentarsi prima della comparsa di quelli visibili sulla pelle. Si tratta di febbre e brividi. Successivamente, sull’epidermide iniziano a comparire zone rosse con pelle gonfia, lucida e dolorante (così come è possibile notare guardando le immagini e le foto dell’erisipela sul web). Ciò in quanto i batteri rilasciano tossine, che causano l’infiammazione della pelle (specie di gambe, viso e braccia). Come riconoscere l’erisipela? I sintomi più comuni sono:
- Eruzioni cutanee in rilievo sulla pelle
- Vesciche e piaghe (lesioni da erisipela)
- Ferite rosse sulla pelle, infiammate e dolorose
- Sensazione di bruciore nella regione interessata
- Macchie rosse con bordi rialzati e irregolari
- Febbre
- Fatica
- Mal di testa
- Vomito
Quando l’erisipela colpisce il viso, è possibile sperimentare anche gonfiore delle palpebre e secrezione congiuntivale. I sintomi dell’erisipela possono svilupparsi in poche ore – e quindi in maniera brusca e immediata – o in più giorni. Se le lesioni sulla pelle non vengono curate tempestivamente, è possibile che i batteri causino l’accumulo di pus o diano vita alla necrosi della pelle.
Diagnosi erisipela
La diagnosi di erisipela viene effettuata dal medico di base o dal dermatologo. Il professionista, tramite l’osservazione dei sintomi della malattia, si occuperà di effettuare la propria valutazione. In genere non è necessario il ricorso ad ulteriori test specifici. E quindi non è usuale ricorrere ad una biopsia cutanea per diagnosticarla. Il medico può valutare la storia medica del paziente informandosi circa pregresse lesioni o interventi chirurgici effettuati.
Tra i possibili ulteriori esami ci sono analisi del sangue fatte per individuare o meno la presenza di campanelli di allarme quali alti livelli di globuli bianchi (sintomo di danni ai tessuti o infezione batterica); di alti livelli di proteina C-reattiva (segnale di un’infiammazione in corso); presenza di batteri. Proprio per la sua potenziale gravità, è bene rivolgersi al medico alla comparsa dei più piccoli sintomi, in modo da individuarla e curarla il più rapidamente possibile da un lato, ed evitare complicazioni dall’altro.
Cura dell’erisipela
Come si cura l’erisipela? Tale patologia si tratta con una terapia base di antibiotici prescritti da un medico generico o da un dermatologo. Tuttavia, in alcuni casi questa malattia può ripresentarsi o diventare cronica, rendendone più difficile il debellamento. La terapia antibiotica per erisipela può comprendere farmaci quali Penicillina, Amoxicillina o Ciprofloxacina. Questi vanno assunti secondo le dosi e le tempistiche indicate dal medico. In genere si tratta di un lasso di tempo pari a 10-21 giorni.
Nel caso in cui l’infezione sia già estesa o abbia raggiunto il flusso sanguigno, può rivelarsi necessaria l’assunzione per via endovenosa. In caso di erisipela bollosa – la tipologia più temibile, che provoca un edema tanto intenso da causare lo scollamento dei tessuti – può essere necessario utilizzare insieme agli antibiotici, anche una crema, trattamento ad uso topico per erisipela. Infine, se l’erisipela è cronica o ricorrente, può essere necessario ricorrere alla penicillina G benzatina. Qualora si sospetti un’eziologia stafilococcica o nei casi di difficile diagnosi differenziale con la cellulite, le linee guida statunitensi e spagnole suggeriscono, tra gli altri, l’utilizzo di amoxicillina/acido clavulanico, entrambi presenti nell’Augmentin.
Rimedi naturali
Altre cure per l’erisipela possono includere l’applicazione di impacchi freddi sulla zona interessata per alleviare il disagio; il sollevamento delle gambe per ridurre il gonfiore e naturalmente la medicazione della ferita. Usate inoltre creme e lozioni per evitare che la pelle si secchi e si screpoli, antidolorifici antinfiammatori per l’eventuale dolore, calze compressive da indossare una volta che l’infezione si sarà stabilizzata.
Prognosi
Quanto tempo dura l’erisipela? Con il trattamento, la prognosi è positiva. È molto raro, infatti, che i batteri passino nel sangue e vadano a colpire altri organi. I sintomi causati dall’infezione come il dolore e la febbre generalmente si riducono in un paio di giorni. Ma non anche quelli sulle pelle, che potrebbero impiegare anche alcune settimane per andarsene del tutto. L’erisipela non causa cicatrici. Per prevenire recidive è importante tenere sotto controllo i fattori di rischio.
Prevenzione
In fatto di prevenzione, esistono alcuni accorgimenti che possono essere messi in atto per evitare di incorrere (o quantomeno provarci) in tale infezione. Tra questi c’è la cura per l’igiene della pelle: bisognerebbe mantenerla pulita e sempre idratata per evitare che diventi secca. Inoltre bisognerebbe stare attenti a tagli e graffi per ridurre il rischio di infezione. L’erisipela è soggetta a recidiva: in questo caso, per evitare di averci ulteriormente a che fare, lavate spesso le mani, usate disinfettanti ed igienizzanti a base di alcool, evitate di grattare la pelle. Il medico può prescrivere penicillina per cure preventive a lungo termine per ridurre il rischio di infezioni ricorrenti.