Farmaci per la tubercolosi: Medici senza frontiere chiede di tagliare i costi
Medici Senza Frontiere lancia un appello per ridurre il prezzo delle cure per il trattamento della tubercolosi resistente ai farmaci.
Medici senza Frontiere rinnova la sua richiesta di ridurre il prezzo dei trattamenti per la tubercolosi resistente ai farmaci, una condizione che colpisce molte persone nel mondo, e che purtroppo necessita di cure davvero molto costose. Attualmente buona parte delle persone affette da questa malattia non può accedere ai migliori trattamenti, a causa del prezzo troppo alto dei farmaci.
Per questa ragione, nel nuovo rapporto “DR-TB Drugs Under the Microscope” pubblicato in occasione della 49ma Conferenza mondiale sulla salute polmonare, MsF si è appellata alla società farmaceutica Johnson and Johnson (J&J), per chiedere di dimezzare il prezzo del nuovo farmaco per la tubercolosi, e di permettere quindi che più vite vengano salvate.
L’azienda J&J ha da poco annunciato di voler ridurre il prezzo della bedaquilina in alcuni Paesi, ma purtroppo questo non è sufficiente, poiché tale riduzione non renderà ancora il farmaco accessibile ai Paesi che sono colpiti più duramente dalla malattia.
Il prezzo di 400 dollari per sei mesi di trattamento è ancora troppo alto, perché alcuni pazienti hanno bisogno del farmaco per molto più tempo, il che fa aumentare ancora di più i costi.
È questo ciò che affermano i membri di Medici senza Frontiere, i quali aggiungono che la casa farmaceutica avrebbe tra l’altro ricevuto importanti fondi dai contribuenti del governo degli Stati Uniti e di altri governi, per realizzare proprio la bedaquilina, e che quindi dovrebbe assicurare l’accessibilità del farmaco a chi ne ha bisogno.
Msf chiede alla J&J di rilasciare una licenza non esclusiva alla Medicines Patent Pool per consentire la competizione tra produttori generici e un conseguente abbassamento dei prezzi.
via | Ansa
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