Fave verdi: un aiuto contro il Parkinson
Il morbo di Parkinson è una patologia degenarativa del sistema nervoso e colpisce circa l’1% della popolazione al di sopra dei 60 anni. Il principale problema della malattia è la perdita, in alcuni neuroni, del neurotrasmettitore dopamina e infatti il farmaco d’eccellenza per il trattamento della patologia ancora in uso è la L-dopa, precursore della […]
Il morbo di Parkinson è una patologia degenarativa del sistema nervoso e colpisce circa l’1% della popolazione al di sopra dei 60 anni. Il principale problema della malattia è la perdita, in alcuni neuroni, del neurotrasmettitore dopamina e infatti il farmaco d’eccellenza per il trattamento della patologia ancora in uso è la L-dopa, precursore della dopamina.
La ricerca sull’utilizzo di piante medicinali nella cura del Parkinson è nota da tempo e molto importanti sono alcuni studi sperimentali su diverse piante tra ci la Mucuna pruriens e la Vicia faba, la fava appunto. La fava contiene, in effetti, L-dopa che però può variare in relazione al tipo di fava, alla sua qualità e al microclima in cui cresce.
Alla L-dopa delle fave ci si era arrivati agli inizi del secolo scorso, quando si era osservato che i malati di Parkinson miglioravano la propria condizione sintomatologica, dopo aver assunto determinati quantitativi di fave. Bisogna specificare inoltre che la L-dopa, nelle fave, è contenuta soprattutto nei semi verdi, quindi freschi, e nei giovani baccelli.
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