Come si deve comportare una coppia sterile per poter accedere alle tecniche di fecondazione eterologa in Italia? E chi può donare – e a quali condizioni – i suoi ovuli o i suoi spermatozoi perché vengano utilizzati per diventare genitore da chi altrimenti non potrebbe farlo? Queste e probabilmente molte altre domande appaiono lecite alla luce della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso mese di aprile che ha dichiarato illegittimi gli articoli della cosiddetta “Legge 40” relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita.
In attesa che vengano messe a punto delle regole condivise le associazioni Hera Onlus di Catania, SOS Infertilità Onlus di Milano e Cittadinanzattiva hanno messo a punto un vademecum sulla donazione dei gameti.
Questi pochi punti
ha commentato Mario Gambera, presidente di Hera,
rappresentano alcuni criteri fondamentali nel processo della donazione dei gameti, dai quali partire per garantire la salute del nascituro e la prospettiva di una genitorialità serena alla coppia infertile o sterile. Questo vademecum, infatti, nasce proprio con l’obiettivo di rassicurare le coppie sterili, dare loro la certezza che anche in Italia, finalmente, potranno essere aiutate e supportate al meglio.
Ecco i sette punti del vademecum:
Per il momento quelli di Hera, SOS Infertilità e Cittadinanzattiva restano dei consigli, ma il tema sarà approfondito durante il convegno “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale” in programma a Roma il prossimo 5 giugno. Nel frattempo gli italiani restano in attesa di indicazioni ufficiali su come comportarsi in caso di necessità.