Fecondazione eterologa, per il decreto legge è un nulla di fatto. Parlamento rimandato a settembre
Deputati e senatori dovranno pensare a una legge apposita per regolamentare la fecondazione eterologa, ma non tutti sono d'accordo con la decisione
Si è concluso con un nulla di fatto l’esame del decreto legge portato dal titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, sul tavolo del Consiglio dei Ministri (CDM) per chiarire alcuni aspetti normativi in tema di fecondazione eterologa. Il CDM ha infatti chiesto all’unanimità che sia il Parlamento a mettere a punto una legge apposita che regolamenti la materia.
Una decisione, questa, che sembra in totale contraddizione con quanto ritenuto opportuno da chi dovrebbe rappresentare la voce più autorevole in tema di necessità di legiferare, i giuristi, che nei giorni scorsi hanno sottolineato con un appello/manifesto ufficiale l’assenza di quel “vuoto normativo” più volte evocato da quando la Corte costituzionale ha fatto decadere il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella Legge 40.
Ad annunciare la decisione del CDM è lo stesso Ministro della Salute, che in una lettera inviata a tutti i gruppi parlamentari spiega:
Si è deciso di richiedere a tutti i gruppi parlamentari di assumere iniziative dirette ad una tempestiva attuazione della sentenza della Consulta.
Ad essere determinante sarebbe stato il fatto secondo il CDM non sarebbe possibile normare dei temi di carattere etico attraverso un decreto legge e che per questo sarebbe necessario che il parlamento lavori a una vera e propria legge sul tema. Da qui la decisione: “rimandare” a settembre la fecondazione eterologa.
Lorenzin ha però sottolineato la necessità di agire in tempi brevi, fornendo ai gruppi parlamentari la bozza del decreto legge da utilizzare eventualmente come materiale di partenza con cui imbastire la nuova normativa.
Le reazioni
La notizia del nulla di fatto ha scatenato contestazioni immediate.
L’eterologa in Italia è una tecnica che è già legale e si può dunque applicare subito, lo dicono i giudici della Corte Costituzionale
ha ricordato l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, aggiungendo:
Nessun Parlamento o ministro può affermare che l’eterologa è vietata fino a quando non ci sarà una legge. I giudici hanno chiarito che non c’è vuoto normativo ed i Centri potranno iniziare ad applicare dunque l’eterologa.
Anche Gianni Baldi, docente di Biodiritto a Firenze e secondo firmatario dell’appello/manifesto dei giuristi sull’eterologa, ha commentato la (non) evoluzione dei fatti.
Prendiamo atto della lettera del ministro Lorenzin
ha dichiarato
ma anche del fatto che si persiste nel vizio di origine, ossia quello di non ascoltare quanto ha stabilito la Corte: sull’eterologa non serve alcun intervento legislativo.
Non manca però nemmeno chi si dichiara soddisfatto della decisione, come Maurizio Sacconi, senatore del Nuovo Centro Destra.
La realtà dei fatti
Nel frattempo, al di fuori del Parlamento e del Governo c’è chi ha già agito in concreto. Viene quindi da chiedersi cosa sarà della delibera regionale della Toscana in tema di fecondazione eterologa. A tal proposito Enrico Rossi, presidente della Regione, ha precisato:
La nostra delibera c’è per garantire sicurezza. Quella che abbiamo approvato non è una legge, ma una delibera che delinea delle metodiche tecniche. Se lo Stato è pronto a legiferare la nostra è una delibera “cedevole”, e siamo pronti a recepire i contenuti.
In altri luoghi, invece, si è passati direttamente ai fatti. Ancora prima della riunione del CDM il ginecologo Severino Antinori – celebre per essere il medico che anni fa rese possibile la maternità a una donna di oltre 60 anni e tornato alla ribalta delle cronache annunciando di aver eseguito uno dei primi interventi di procreazione medicalmente assistita con fecondazione eterologa in Italia – ha pubblicato sull’homepage del sito della sua clinica privata un vero e proprio avviso ai pazienti per pubblicizzare la possibilità di utilizzare la fecondazione eterologa nella sua struttura.
Le cronache continuano a parlare di Antinori anche per altri risvolti della vicenda. Dopo i controlli condotti dai Nas, che hanno sollevato non pochi dubbi sui primi annunci del ginecologo riguardo una prima gravidanza da eterologa, il medico ha annunciato che i carabinieri avrebbero sequestrato “ovuli ed embrioni” sottolineando che “questi embrioni sono a serio rischio di sopravvivenza” e chiedendo “l’intervento del premier Renzi”. I Nas hanno però dichiarato che alla clinica milanese di Antinori non sono stati sequestrati embrioni, ma solo gameti (ovociti e spermatozoi).
- Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. E’ disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.
Via | Ansa; AGI; AdnKronos Salute; Ansa