Fecondazione in vitro, ecco i rischi corsi dai bambini concepiti con la procreazione medicalmente assistita
La fecondazione in vitro, ma non solo, aumenta il rischio di complicazioni che mettono in pericolo la vita del bambino. Ecco quali
La riproduzione medicalmente assistita può mettere in pericolo la salute dei bambini. A suggerirlo è uno studio dell’Università di Adelaide pubblicato su PloS One che ha messo a confronto più di 300 mila gravidanze, fra cui più di 4 mila rese possibili da un intervento medico. Ne è emerso che il rischio di complicazioni come nascita pretermine, basso peso alla nascita e decesso del feto o del neonato è circa doppio rispetto a quello tipico delle gravidanze spontanee.
Gli autori hanno preso in considerazione tutte le possibili tipologie di riproduzione medicalmente assistita più diffuse: la fecondazione in vitro, l’iniezione intracitoplasmatica di sperma, l’induzione dell’ovulazione e la crioconservazione degli embrioni.
Come ha spiegato Michael Davies, responsabile dello studio,
rispetto ai concepimenti spontanei delle coppie senza problemi di fertilità i bambini singoli ottenuti da concepimenti assistiti sono risultati correre un rischio quasi doppio di morire prima del parto, più che doppio di nascere pretermine, quasi 3 volte più a rischio di pesare molto poco alla nascita e corrono un rischio doppio di morire entro i primi 28 giorni dalla nascita.
Davies ha spiegato che questi rischi variano a seconda della tecnica di procreazione medicalmente assistita presa in considerazione. In particolare, la fecondazione in vitro è associata a problemi di sottopeso anche grave alla nascita, di parto pretermine e di morte neonatale. Tutti questi problemi sono associati anche all’iniezione intracitoplasmatica di sperma, ma in misura minore. L’uso di embrioni congelati aumenta anche il rischio di macrosomia, cioè di peso alla nascita superiore ai 4 chili.
I risultati di questo studio confermano quanto emerso da ricerche precedenti, ma non solo. Davies e collaboratori hanno infatti per la prima volta analizzato la presenza di eventuali problemi associati alle gravidanze spontanee di donne cui sono stati diagnosticati problemi di fertilità, ma che non si sono mai sottoposte a trattamenti intensivi.
In questo caso il rischio di peso molto basso alla nascita è 9 volte maggiore, quello di nascita pretermine 7 volte e quello che il bambino muoia entro i 28 giorni successivi al parto quasi 7 volte maggiore.
Ciò
ha spiegato Davies
potrebbe essere dovuto alle condizioni mediche sottostanti associate alla loro sterilità, o all’uso di medicinali o terapie di cui non si è preso nota.
Secondo l’esperto tutti questi risultati sottolineano l’importanza di nuovi studi che monitorino la salute a lungo termine dei bambini che alla nascita hanno avuto a che fare con questi problemi.
Via | Science Alert
Foto | da Flickr di aalberici69