Fibromialgia: la diagnosi può arrivare anche dopo 7 anni
Fibromialgia, diagnosi difficili e lente: secondo gli esperti ci potrebbero volere anche fino ai 7 anni per poterla avere con certezza.
Fibromialgia, diagnosi lente ed esasperanti. Potrebbero volerci fino a 7 anni per poter ricondurre i sintomi descritti dai pazienti affetti da questa malattia reumatica cronica, che colpisce 2 milioni di italiani. La colpa sarebbe dei sintomi e disturbi variegati e ampi, come dolore cronico diffuso almeno da tre mesi, stanchezza mentale e fisica, astenia, problemi cognitivi, disturbi genito-urinari, rigidità, dolori e crampi addominali, emicrania, persino ansia e depressione.
Fausto Salaffi, professore associato di Reumatologia all’Università Politecnica delle Marche e responsabile nazionale del registro Fibromialgia, spiega:
Con una gamma di disturbi e dolori così ampia e variegata, possono trascorrere diversi anni, anche sette, per arrivare alla diagnosi univoca di fibromialgia. È assurdo ma è così.
Fibromialgia, quali sono le cure efficaci per trattarla?
Sicuramente il dolore è il sintomo principale della malattia.
Viene descritto dal paziente in maniera molto varia: tensione, rigidità, crampo, taglio, scossa, pugnalata, bruciatura, compresa la sensazione di essere diffuso dappertutto.
La sintomatologia porta spesso all’immobilità, per paura di soffrire. Il dolore si prova quando ci si veste, quando è freddo o umido, quando si è sotto stress. La diagnosi precoce è importante
per prevenire, non solo l’accentuarsi dei sintomi, ma anche l’instaurarsi di circoli viziosi come dolore-disturbi dell’umore, dolore-immobilità, che ne rendono complessa la gestione. Ma la combinazione delle numerose manifestazioni cliniche e la severità di ogni singolo sintomo presenta un’estrema variabilità. Ciò rende problematico il precoce riconoscimento della fibromialgia.
Fibromialgia e temperatura corporea: cosa bisogna sapere
Il primo registro nazionale sulla fibromialgia
La condizione clinica è nota da tempo, ma solo recentemente ha ottenuto una definizione scientifica e un riconoscimento formale. Se ne parla dagli anni Novanta, ma ancora oggi è purtroppo una malattia invisibile. Per la diagnosi c’è bisogno di 3 sintomi sperimentati contemporaneamente: dolore diffuso, sintomi caratteristici come astenia, sonno non ristoratore, problemi cognitivi, emicrania, dolore/crampi addominali, depressione, durata di 3 mesi della sintomatologia.
Molto importante la creazione del primo registro nazionale sulla fibromialgia, istituito nel 2019:
Quello sulla fibromialgia rappresenta uno dei primi registri relativo alle malattie da dolore cronico in Europa e nel mondo. Si tratta di un progetto strategico, che consente una raccolta osservazionale e prospettica dei dati clinici e clinimetrici dei pazienti fibromialgici su tutto il territorio nazionale. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare uno strumento che consenta di fare ricerca nel campo della fibromialgia e favorisca lo sviluppo della medicina di precisione in questo ambito.
Foto di Anastasia Gepp da Pixabay
Via | Andkronos