Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso forti critiche riguardo ai parametri utilizzati dal Ministero della Salute per valutare la qualità delle cure nelle diverse regioni italiane. Durante una dichiarazione rilasciata a Milano il 27 febbraio 2025, Fontana ha descritto i criteri adottati come “assolutamente inaccettabili”, sottolineando che non hanno alcuna correlazione con il reale funzionamento del sistema sanitario.
Attilio Fontana ha messo in discussione l’affidabilità dei dati presentati, definendoli “cervellotici” e mirati a penalizzare le regioni. Secondo il presidente, i parametri non solo sono difficili da interpretare, ma si basano anche su codici che possono essere interpretati in modi diversi da varie aziende sanitarie e regioni. Questa ambiguità, ha affermato, non dovrebbe essere il criterio per giudicare l’efficacia e la qualità del servizio sanitario. “Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità“, ha dichiarato Fontana, evidenziando la necessità di un approccio più chiaro e coerente.
Fontana ha proseguito la sua critica, sostenendo che i risultati ottenuti dal Ministero non riflettono la realtà dei servizi sanitari offerti in Lombardia. Ha definito le valutazioni come “puttanate”, un termine giuridico che sottolinea il suo disprezzo per il metodo di analisi adottato. La Lombardia, una delle regioni più colpite dalla pandemia di COVID-19, ha investito notevoli risorse per migliorare la qualità delle cure, e Fontana ritiene che tali sforzi non siano stati adeguatamente riconosciuti.
Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui la regione sta cercando di riprendersi da anni di sfide sanitarie e di rafforzare la fiducia dei cittadini nei servizi pubblici. Fontana ha sollecitato una riconsiderazione dei criteri di valutazione, affinché possano riflettere in modo più accurato il lavoro svolto dai professionisti della salute e le reali condizioni del sistema sanitario lombardo.
La Lombardia, storicamente una delle regioni più avanzate in termini di servizi sanitari in Italia, ha affrontato significative difficoltà durante la pandemia. La gestione della crisi sanitaria ha messo a dura prova le strutture e il personale, ma ha anche portato a importanti riforme e investimenti. In questo contesto, le parole di Fontana non solo rappresentano una difesa del sistema sanitario regionale, ma anche un appello per una maggiore attenzione e supporto da parte del governo centrale.
Le affermazioni di Attilio Fontana mettono in luce le tensioni esistenti tra le regioni e il Ministero della Salute, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo per garantire un sistema sanitario che risponda efficacemente alle esigenze dei cittadini.