Francia, medici contro il governo: sapeva ma non ha agito
In Francia molti medici hanno deciso di denunciare il governo perché sapeva del Coronavirus ma non ha fatto niente.
In Francia molti medici hanno deciso di denunciare il governo perché sapeva del Coronavirus ma non ha fatto niente.
In Francia i medici hanno denunciato il governo reo di non aver agito e di non aver fatto nulla pur essendo a conoscenza della situazione che si sarebbe verificata da lì a breve. Più di 600 professionisti, tra medici e personale sanitario, si sono infatti riuniti nel collettivo C19 per presentare una denuncia contro Agnès Buzyn, ex ministra della Sanità francese, ed Edouard Philippe, premier.
Il personale sanitario, come riportato da Le Figaro, ha accusato l’ex ministro e il premier di “menzogna statale“, per come hanno gestito l’epidemia di Coronavirus. Philippe Naccache, Emmanuel Sarrazin e Ludovic Toro sono i tre medici che hanno fondato un collettivo di colleghi e che hanno presentato formale denuncia giovedì 19 marzo 2020. La denuncia può essere presentata solo di fronte ai giudici della Corte di giustizia della Repubblica che può giudicare i membri del governo per azioni svolte durante l’esercizio del loro mandato.
I medici accusano Agnès Buzyn ed Édouard Philippe di non aver adottato le misure necessarie per fermare l’epidemia in Francia. Pur essendo consapevoli del pericolo. Secondo i promotori dell’iniziativa l’ex ministro della sanità sapeva tutto e non ha fatto nulla. L’avvocato del comitato spiega:
Un’indagine è essenziale per conoscere la portata delle informazioni che sono state nascoste ai francesi e determinare le responsabilità di ciascuno in questo fiasco sanitario.
L’indagine penale potrà essere avviata solo da un magistrato esaminatore dopo aver analizzato le rimostranze di chi denuncia. Collettivo che si appella all’articolo 223-7 del codice penale che prevede che “chiunque si astiene volontariamente dall’adottare o provocare misure che consentano, senza rischi per lui o per i terzi, di combattere un disastro che può creare un pericolo per la sicurezza personale è punito con due anni di reclusione e una multa di 30.000 euro”.
Via | Le Figaro