Fuoco di sant’Antonio in gravidanza: cosa sapere
Anche durante la gravidanza è possibile sviluppare l'infezione del fuoco di Sant'Antonio, noto come herpes zoster. I sintomi includono prurito, bruciore e la comparsa di vescicole piene di liquido. Il trattamento prevede l'uso di pomate antivirali a base di aciclovir per alleviare il fastidio e promuovere la guarigione. Il paracetamolo può essere utilizzato per il controllo del dolore. In caso di sovrainfezioni batteriche, è necessario consultare il medico.
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Contrarre il fuoco di Sant’Antonio in gravidanza non è così improbabile. Noto anche come herpes zoster, è una malattia virale che può colpire chiunque: la stragrande maggioranza della popolazione italiana ha contratto la varicella almeno una volta nella vita. Ebbene, il 10% di chi l’ha avuta, decenni dopo potrebbe sperimentarne una recidiva con la riattivazione del virus sotto forma, appunto, di herpes zoster. In questo articolo ci preoccupiamo di analizzare ciò che le future mamme dovrebbero sapere sul fuoco di Sant’Antonio sviluppato durante questo delicato periodo della loro vita. Dai sintomi, al trattamento, senza dimenticare le precauzioni da prendere per proteggere la madre e il feto.
Cos’è il fuoco di sant’Antonio
Il fuoco di Sant’Antonio è causato dal virus della varicella-zoster, lo stesso virus responsabile della varicella con la quale molti di noi hanno avuto familiarità da bambini. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane inattivo nel corpo e può riattivarsi in futuro sotto forma di herpes zoster. I sintomi del fuoco di Sant’Antonio includono una dolorosa eruzione cutanea, vesciche piene di liquido, prurito e bruciore. Questi sintomi si sviluppano lungo una specifica area del corpo e possono durare da alcune settimane a mesi.
Fuoco di sant’Antonio in gravidanza
Sebbene non rappresenti un grave rischio per la gravidanza, può causare disagio e complicazioni per le future mamme. Le donne in gravidanza che contraggono l’herpes zoster possono sperimentare sintomi più intensi a causa dei cambiamenti nel sistema immunitario. Non è possibile, tuttavia, che una donna in gravidanza che abbia contratto il virus possa trasmetterlo al bambino. Quest’ultimo, infatti, è protetto dagli anticorpi che la madre gli ha trasmesso attraverso il sangue.
Sebbene il rischio di trasmissione al feto sia generalmente basso, esiste una possibilità di contagio se l’eruzione cutanea si sviluppa lungo il canale del parto e la donna partorisce per via vaginale. Contrariamente ad una diffusa credenza, la gravidanza stessa non aumenta il rischio di sviluppare l’herpes zoster.
Sintomi
I sintomi più comuni del fuoco di sant’Antonio in gravidanza includono prurito e bruciore localizzati di solito su un lato del fianco o del tronco. Dopo alcuni giorni, possono svilupparsi vescicole piene di liquido che possono causare fastidio e disagio.
Cure
Il trattamento si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi e sulla prevenzione di complicazioni. Il medico può prescrivere farmaci antivirali sicuri per l’uso durante la dolce attesa per ridurre la durata e l’intensità dell’eruzione. E’ possibile, sotto il consiglio del medico curante, l’uso di una pomata antivirale a base di aciclovir, farmaco che può essere applicato localmente sulle pustole per ridurre il fastidio e accelerare la guarigione. In caso di dolore associato al fuoco di Sant’Antonio, il paracetamolo è un’opzione sicura ed efficace. Nel caso in cui si sviluppino sovrainfezioni batteriche sulle pustole, è fondamentale contattare immediatamente il medico, che valuterà la gravità dell’infezione e la necessità di un’eventuale terapia antibiotica.
Prevenzione
Per proteggere sia la madre che il feto dal fuoco di Sant’Antonio, è consigliabile adottare alcune precauzioni. Considerato come il virus si trasmetta attraverso il contatto con il liquido delle vescicole, la prima consiste nell’evitare il contatto con persone che hanno la varicella o l’herpes zoster attivo. E’ bene specificare come – così come riportato su Humanitas.it – chi entri in contatto con il virus per la prima volta, non svilupperà a sua volta il fuoco di sant’Antonio, ma la varicella.
Chi sviluppa un episodio di Herpes zoster non dovrebbe condividere asciugamani, accappatoi e indumenti con altre persone, né svolgere attività che possano favorire la trasmissione del virus, come il nuoto in piscina o sport di contatto. In definitiva, il fuoco di Sant’Antonio durante la gravidanza può causare disagio, ma con la giusta consulenza medica e le precauzioni adeguate, le mamme possono gestire la condizione in modo sicuro.
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